La vita di Georges Simenon in un Oroscopo

C’è chi ha fatto l’oroscopo di Georges Simenon.

gli astri e l'oroscopo di Georges Simenon

La vita di Georges Simenon in un oroscopo. – Foto di Josh Rangel su Unsplash

Simenon, la sua vita, il suo oroscopo.

La vita di Georges Simenon non è stata certo quella di un uomo comune. A dimostrarlo le migliaia di pagine scritte da lui stesso, nei suoi innumerevoli romanzi e racconti, e quelle, altrettanto numerose, che studiosi ed appassionati, di quasi ogni parte del mondo, hanno dedicato e dedicano ancora alle sue opere e alla sua vita.

Una vita ed un’opera, quelle di Simenon, indagate sotto molteplici aspetti, e non stupisce quindi che vi sia stato chi abbia voluto spingere quest’indagine fino alle soglie del possibile ed osservare le vicende della vita dello scrittore, addirittura, dal punto di vista “astrologico“.

Sarebbe stata una grave lacuna, infatti, se nessuno avesse mai sentito l’esigenza di tracciare un vero e proprio oroscopo dello scrittore belga più noto al mondo!

A colmarla, questa lacuna, ha pensato bene di provvedere la professoressa Ariane Vallet, astro-psicologa, membro della FDAF (Fédération des Astrologues Francophones). La studiosa ha dedicato un lungo articolo allo scrittore Georges Simenon (anche a molti altri: trovate tutto sul suo sito), apparso sul n° 2 della rivista ASTR’OH, nell’ormai lontano febbraio del 2011.

È evidente che, una volta venuti a conoscenza di questo studio, non era possibile ignorarlo ed è stato giocoforza tentarne una traduzione (soprattutto con sistemi di traduzione automatici, perché le mie competenze della lingua francese non vanno così lontano).

Georges Simenon fu un uomo fuori dal comune.

Uomo dalla storia personale non comune, e certamente non banale, Simenon, è noto, oltre che per la qualità del suo lavoro di scrittore, per i tanti eccessi che ne hanno caratterizzato l’esistenza.

Centinaia di romanzi, migliaia di donne, decine di abitazioni diverse. Una vita brillante, automobili costose, lunghi viaggi, dimore appariscenti, amplessi rapidi e quotidiani, una tendenza a stupire ed un’incrollabile fede in se stesso.

Di questa sua esistenza fuori dagli schemi e, sicuramente, molto sopra le righe, si conosce molto anche se evidentemente non proprio tutto.

Lui stesso ha ampiamente provveduto a lasciare dietro di se un’ampia mole di memoriali e interviste, in cui racconta moltissimo della propria vita.

Fu sempre e del tutto sincero, con se stesso e, soprattutto, con noi lettori? Non credo proprio. Nessuno lo è mai completamente.

Rimane il fatto che la quantità di informazioni sulla vita del nostro Simenon è talmente cospicua da consentire a molti appassionati di cimentarsi in interpretazioni di svariata natura.

Quella dell’analisi astro-psicologica è abbastanza originale da meritare una menzione, ma con l’avviso (del tutto personale) che psicologia e astrologia sono ben lungi dall’essere scienze (lo sono poi veramente?) definibili come esatte.

La prima poco, la seconda quasi per nulla.

È anche vero che fare gli scettici su argomenti come questi è abbastanza facile ed io non sono che uno dei tanti. Ricordo che anche Maurizio Testa, nel blog Simenon Simenon, dedicò un post all’argomento, proprio nel dicembre del 2011: http://www.simenon-simenon.com/2011/12/simenon-e-lacquario.html.

Simenon nasce sotto il segno dell’Acquario!

Prima di offrire all’attenzione del curioso lettore il testo della dottoressa Vallet, nella mia misera traduzione e nella versione originale francese, voglio presentarne un sunto per sommi capi, così da mostrare come il lavoro dell’astro-psicologa copra in effetti l’intero arco di vita di Simenon, collegandone gli aspetti e le vicende alle varie congiunzioni astrali stabilitesi fin dalla sua nascita.

Scopriamo così che tutto ha inizio sotto il segno dell’Acquario, ma Giove e Venere ci mettono del loro.

Nato il 13 febbraio 1903 a Liegi, la sua carta del cielo mette in evidenza l’opposizione dei luminari sul meridiano. La Luna in Vergine al Mezzo del Cielo, opposta al Sole in Acquario e Giove nel Fondo del Cielo, congiunto a Venere nei Pesci.

La dottoressa Vallet attribuisce grande influenza all’ingombrante presenza di Giove, nel tema astrale dello scrittore.

È davvero la sproporzione gioveana che lo caratterizza. Se leggiamo immediatamente una ricerca di piaceri senza limiti, “l’umido” (qualità comune agli elementi di Acqua e Aria) che qui prevale lo dotano di un’apertura verso il mondo esterno e di un bisogno di scambi. Alla sua monumentale produzione si aggiunge una grande quantità di relazioni femminili, un consumo altrettanto eccessivo di alcol e continui cambiamenti di luoghi di residenza: una “fame insaziabile” come scrive nelle sue Memorie. Acquario in Ascendente Scorpione, Simenon, è innamorato di libertà e indipendenza, curioso dei valori e delle turpitudini umane, capace di tenacia e resistenza nelle sue realizzazioni personali.

Ma la vita del futuro creatore di Maigret è condizionata pesantemente da un avvenimento cruciale, successivo alla sua nascita. Tre anni e mezzo dopo, sua madre Henriette, mette alla luce un secondo figlio, Christian, al quale dedicherà molto più amore che non al primogenito.

C’è da ricordare che Georges era nato di venerdì 13 e questo agli occhi superstiziosi della madre lo destinava a sicura sfortuna. Una sfortuna che ella, forse, immaginava come destinata ad estendersi all’intera famiglia.

La sua vita inizia con un segreto. Sua madre Henriette lo mette al mondo dieci minuti dopo la mezzanotte del 13 febbraio ma supplica il marito, Désiré, contabile di professione, di fare una falsa dichiarazione per non attirare sul figlio la sfortuna. Georges nasce quindi ufficialmente il 12 in una famiglia apparentemente unita.

E ancora:

Saturno, il padrone della III casa, in III e congiunto al Mercurio, mette l’accento sulla fratellanza e l’arrivo di questo fratello suscita in lui la frustrazione. Lo scrivere sembra corrispondere a un tentativo di riappropriarsi del posto definitivamente perso. “Scrivere era una sfida a mia madre”, scrive Simenon.

Ne consegue, forse, che dobbiamo ringraziare Saturno e Mercurio per averci regalato un tal formidabile scrittore. Senza però dimenticare il contributo di Venere:

Al momento della nascita di suo fratello, Saturno transita sulla IV dello scrittore, settore familiare, e Venere, rappresentazione dell’affettivo. Una Venere esaltata nei Pesci, ricettiva, ipersensibile, permeabile e fusionale, opposta alla Luna: il femminile scisso si imprime nella psiche, generando, nella vita adulta, una tendenza all’incostanza fortunatamente accompagnata da una forte creatività.

Alla Luna, invece, Simenon è debitore di ben altro:

Questa Luna che culmina al Mezzo del Cielo sottolinea l’impatto della madre sul destino del soggetto e l’importanza che avranno le donne nella sua vita. In Vergine, l’immagine della precocemente critica relazione con la madre, si cristallizza attorno a un modello più dedicato alle occupazioni domestiche e materiali che alle effusioni tenere e porta il soggetto maschile a rivolgersi a donne semplici, modeste, di un livello sociale inferiore al suo, o addirittura ad apprezzare gli amori con le prostitute.

Tutta la vita di Simenon è scritta nel cielo.

Mme Ariane Vallet fa il suo mestiere e lo fa con cognizione di causa. Così tutti gli aspetti, pubblici o privati che siano, finiscono con il dipendere dal misterioso incrocio di congiunzioni astrali. Il cielo della nascita incrocia favorevolmente o sfavorevolmente i cieli che si presentano nel momento delle scelte fondamentali dello scrittore.

Tutto è compreso in questo schema: la nascita, il rapporto con padre, madre e fratello, l’addio agli studi, il giornalismo, Parigi, il matrimonio con Tigy, la paternità, il sesso, la passione per Joséphine Baker, quella successiva per Denyse Ouimet che lo conduce ad un secondo matrimonio. Tre nuovi figli, il suicidio di Marie Jo, Teresa Sburelin, le Memorie intime e la fine dell’attività letteraria. Tutto fino alla malattia e alla morte, avvenuta sotto l’egida di un Plutone entrato nell’ascendente Scorpione dello scrittore.

È un modo di vedere le cose buono come un altro. Ognuno, credo, abbia, in merito, una sua opinione.

Personalmente non credo che Simenon ne fosse troppo convinto.

Lo scrittore era certamente interessato alla psiche umana, alla complessità ed ai misteri della mente, così come agli studi effettuati da eminenti psichiatri e psicologi.

Largo spazio è dedicato, a questa dimensione del vivere umano nei suoi romanzi.

Altrettanta importanza è attribuita, da Simenon, all’incidere del “Caso” nelle vicende esistenziali dei suoi personaggi, ma non sembra proprio che egli abbia mai attribuito un qualche valore al concetto di predestinazione.

È noto poi come in un suo famoso romanzo, Maigret et son mort, egli non abbia esitato a prendere delicatamente in giro certe credenze e superstizioni. Probabilmente riferendosi di proposito alle debolezze propria madre.

Personalmente, ammetto che possa avere un suo fascino l’idea che il nostro destino sia, in qualche modo, scritto nelle stelle. Non so nemmeno dire se sarebbe meglio o peggio, se veramente fosse così.

La vita ed il suo svolgersi sono un tale mistero!

Ogni giorno compiamo scelte, consapevoli o inconsapevoli. Per costrizione o convinzione: magari per un mix delle due cose. Oppure questi non sono altro che alibi e noi siamo esattamente quello che siamo: quello che dimostriamo di essere proprio scegliendo.

Ma, infondo poi, a chi lo dimostriamo? Sicuri che gli altri, a loro volta, comprendano qualcosa di noi?

Accidenti! Qui si rischia di finire troppo lontano.


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L’oroscopo di Georges Simenon. Pronti via!

Ecco di seguito presentato, in lingua abbastanza simile all’italiano, il lavoro della dottoressa Vallet e, di seguito, il testo originale.

La traduzione come ho detto non è certamente delle migliori e, se ci fossero errori importanti, sarei lieto che il lettore me lo segnalasse senza esitare.

Georges SIMENON, l’uomo con la pipa
di Ariane Vallet

Famoso per i suoi romanzi polizieschi, il padre di Maigret, l’autore belga più tradotto al mondo, è uno scrittore di eccezionale prolificità che ha prodotto un’opera ricca di circa duecento romanzi, numerosi racconti e diversi testi biografici. Le edizioni cumulate dei suoi libri superano i 550 milioni di copie. Sono state scritte molte biografie e analisi su questo autore, la cui opera completa, dedicata alla sua entrata nella Pléiade, viene studiata all’università. Egli ha anche fatto scalpore per la sua vita sessuale, di cui si vantava, attribuendosi il punteggio impressionante di “diecimila donne”.

In breve, Simenon è l’uomo delle performance spettacolari: centinaia di romanzi, migliaia di donne, milioni di lettori…

L’autore ha curato personalmente la costruzione della sua leggenda e la maggior parte dei commentatori lo hanno seguito con entusiasmo. Il filosofo tedesco Hermann von Keyserling, parlando di lui, dichiarò perentoriamente: “È un imbecille di genio“.

Ovviamente non affronteremo il tema natale di Georges Simenon dal punto di vista letterario, ma da quello della struttura psico-affettiva che ci svela.

Nato il 13 febbraio 1903 a Liegi, la sua carta del cielo mette in evidenza l’opposizione dei luminari sul meridiano. La Luna in Vergine al Mezzo del Cielo, opposta al Sole in Acquario e Giove nel Fondo del Cielo, congiunto a Venere nei Pesci.

È davvero la sproporzione gioveana che lo caratterizza. Se leggiamo immediatamente una ricerca di piaceri senza limiti, “l’umido” (qualità comune agli elementi di Acqua e Aria) che qui prevale lo dotano di un’apertura verso il mondo esterno e di un bisogno di scambi. Alla sua monumentale produzione si aggiunge una grande quantità di relazioni femminili, un consumo altrettanto eccessivo di alcol e continui cambiamenti di luoghi di residenza: una “fame insaziabile” come scrive nelle sue Memorie. Acquario in Ascendente Scorpione, Simenon, è innamorato di libertà e indipendenza, curioso dei valori e delle turpitudini umane, capace di tenacia e resistenza nelle sue realizzazioni personali.

La sua vita inizia con un segreto. Sua madre Henriette lo mette al mondo dieci minuti dopo la mezzanotte del 13 febbraio ma supplica il marito, Désiré, contabile di professione, di fare una falsa dichiarazione per non attirare sul figlio la sfortuna. Georges nasce quindi ufficialmente il 12 in una famiglia apparentemente unita.

Tre anni e mezzo dopo, Henriette dà alla luce un altro figlio, Christian, che sarà sempre il suo prediletto. Se l’aspetto Sole-Giove è da mettere in corrispondenza con la venerazione che Georges nutre per il padre, questo avviene in quel momento, all’età in cui la sfera materna è pregnante.

Saturno, il padrone della III casa, in III e congiunto al Mercurio, mette l’accento sulla fratellanza e l’arrivo di questo fratello suscita in lui la frustrazione. Lo scrivere sembra corrispondere a un tentativo di riappropriarsi del posto definitivamente perso. “Scrivere era una sfida a mia madre”, scrive Simenon.

In “Lettera a mia madre”, un’opera pubblicata quattro anni dopo la morte di Henriette nel 1974, Simenon scrive:

“Questa sfiducia quasi innata che hai avuto nei miei confronti, fin dall’infanzia, non l’ho mai compresa e probabilmente ha contribuito a creare una barriera tra di noi. Sembra che tu mi abbia sempre sospettato delle peggiori malefatte e, se mio fratello Christian iniziava a piangere, ti rivolgevi a me chiedendomi: ‘cosa gli hai fatto di nuovo’? Non gli avevo fatto nulla. Piangeva per una ragione estranea a me. Ora mi chiedo se non fosse necessario che ci fosse un cattivo nella famiglia, e questo cattivo ero io”.

Il bambino (Simenon ndr) soffre della freddezza materna nei suoi confronti, una ferita segreta che non si risolve ad esprimere che dopo lungo tempo: “Non concepisco di poter vivere tacendo”, finirà per scrivere nelle sue Memorie.

Al momento della nascita di suo fratello, Saturno transita sulla IV dello scrittore, settore familiare, e Venere, rappresentazione dell’affettivo. Una Venere esaltata nei Pesci, ricettiva, ipersensibile, permeabile e fusionale, opposta alla Luna: il femminile scisso si imprime nella psiche, generando, nella vita adulta, una tendenza all’incostanza fortunatamente accompagnata da una forte creatività.

Questa Luna che culmina al Mezzo del Cielo sottolinea l’impatto della madre sul destino del soggetto e l’importanza che avranno le donne nella sua vita. In Vergine, l’immagine della precoce critica relazione con la madre si cristallizza attorno a un modello più dedicato alle occupazioni domestiche e materiali che alle effusioni tenere e porta il soggetto maschile a rivolgersi a donne semplici, modeste, di un livello sociale inferiore al suo, o addirittura ad apprezzare gli amori con le prostitute.

Henriette, donna dominatrice, ossessionata dalla mancanza di denaro, preoccupata dalla paura della povertà e delusa dal salario di Désiré, prese l’iniziativa di ospitare pensionanti sotto il suo tetto. Fin dalla più giovane età, Georges Simenon vivrà quindi con inquilini, studenti stranieri in particolare. È divertente notare che la Luna è la padrona della 9ª casa, settore dell’estraneo che lo scrittore percorrerà abbondantemente. Tuttavia, è proprio di un vuoto che si lamenta lo scrittore, che scrive:

“Non ci siamo mai amati mentre eri in vita, lo sai bene. Entrambi abbiamo fatto finta…”.

Nonostante questo, con questa Luna in Vergine, è dalla madre che eredita la sua inquietudine e il suo lato lavoratore. Si rivendicherà sempre come un artigiano che fa il suo lavoro come si deve. “Scrivevo. Non su ciò che vedevo. I miei personaggi li avevo incontrati a Liegi durante la mia infanzia…”.

Lo scrittore greco Vassilis Alexakis commenta:

“I suoi personaggi occupano impieghi mediocri in aziende medie… Parlano poco, escono poco, ricevono poche visite. L’universo di Simenon è grigio. Grigio come il cielo d’inverno”.

Il lunare vive nel suo immaginario. Le immagini e le emozioni accumulate nell’infanzia, Simenon le ha restituite nella memoria di cui era impregnato per creare le atmosfere dei suoi romanzi.

Come la dissonanza Sole-Luna indica una dissociazione tra femminile e maschile, il soggetto si costruisce attorno a una distanza percepita come inconciliabile tra questi poli proiettati sulla coppia genitoriale. La discordia dei genitori, reale o immaginata dal bambino, è ciò che interiorizza, da cui un disequilibrio emotivo e una difficoltà nel trovare armonia con il sesso opposto.

Questo aspetto nella carta astrale di Simenon prende una dimensione aggiuntiva data dalla sua angularità e suggerisce la probabile inversione dei ruoli genitoriali all’interno della casa: Sole sotto l’orizzonte, Luna sopra. È attestato che Désiré abbassa la testa quando Henriette fa una riflessione. Pone la questione dell’armonia delicata da stabilire tra la vita privata e la realizzazione sociale.

È l’asse principale nella vita di Simenon. La Luna, in un uomo, è la sua parte femminile, l’ambasciatrice tra il suo conscio e il suo inconscio, ma rappresenta anche, come per ogni essere umano, il suo bisogno di sicurezza e di appartenenza. Posta nella casa X, quella della realizzazione sociale, evoca l’idea che è nel mondo esterno che il soggetto cercherà di connettersi con la sua interiorità.

Torniamo a questo momento fondamentale della nascita del fratellino vissuto come usurpatore dell’amore della madre, in cui Saturno passava su Venere, imponendo a questa richiesta di amore incondizionato – Venere dei Pesci – limiti crudeli per un bambino piccolo. Venere, anche padrona della casa VII, delle relazioni, si trova in quadratura con Plutone, padrone dell’Ascendente, in casa VIII.

In astro-psicologia, questo settore è quello degli eredità, in particolare dei segreti di famiglia, dei lutti non elaborati, quindi dei debiti familiari; in astrologia tradizionale quello della morte, delle finanze e della sessualità. Infatti, la casa VIII è il luogo simbolico della differenza dei sessi, quello in cui bisogna fare il lutto dell’uno o dell’altro, dove l’alterità, incontrata in casa VII, diventa una realtà.

Settore alchemico per eccellenza, richiede di lasciarsi spogliare, trasformare, per rinascere come vero soggetto. Ma purtroppo è quello in cui si manifestano prima i desideri di onnipotenza inconscia, le relazioni appassionate, addirittura distruttive, i rapporti di potere che si giocano sulla modalità del terrore e della fascinazione, della seduzione e della repulsione.

La madre di Georges proveniva da una famiglia di tredici figli che aveva conosciuto l’opulenza e poi la miseria, suo padre finì per cadere nell’alcolismo, il che l’aveva costretta a lavorare come commessa. Non è impossibile che la vergogna che aveva colpito Henriette fosse un tabù di cui Georges abbia ereditato e che abbia contribuito alle sue future compulsioni.

Infatti, nella dissonanza Venere-Plutone, il bisogno di attaccamento si scontra con l’archetipo della morte. Il soggetto si aspetta tutto dall’amore che, per lui, è questione di vita e di morte. Tra amore e odio, l’ambivalenza è al massimo e gli è difficile fiorire affettivamente e sessualmente contemporaneamente.

Ne derivano problematiche sessuali più o meno gravi, drammi, strappi, amori “maledetti” e, nel registro patologico, perversioni. Finché l’individuo non riesce ad affrontare questa forza mortifera in sé stesso, vive passioni contrariate, prove emotive, addirittura lutti. Tutto si svolge come se il soggetto si “interdicesse” inconsciamente la felicità pur cercando situazioni di pericolo che sono il pepe del desiderio.

Amare è distruggere o lasciarsi distruggere. Ne derivano intense attrazioni per situazioni complicate e desideri contraddittori. La sessualità sconfinata e l’avidità materiale di Simenon sembrano intimamente legate al sentimento di essere stato mal amato da sua madre. Vero ossessionato sessuale – Scorpione + casa VIII – si trasforma in un collezionista di donne e registra scrupolosamente – Vergine – le sue avventure. Giustifica la sua corsa sfrenata alle gonne: “Era un po’ come una comunione con una parte dell’universo… È per questo che le avrei volute tutte. Soffrivo letteralmente sapendo che c’erano migliaia di donne che non avrei mai avuto”.

Se l’appetito oceanico di Giove – Venere dei Pesci si lascia intuire attraverso questa confessione, si nota soprattutto come la carenza materna inghiotta il desiderio erotico sotto una sete pulsionale ripetitiva mai soddisfatta.

Nei suoi romanzi, le donne sono lontane dall’avere un ruolo positivo. Le descrive come femmine con appetiti insaziabili che si esibiscono.

Gilles Perrault osserva che una frase ritorna come leitmotiv in diversi dei suoi romanzi: “non indossava mutande”. Gli uomini guardano. Il voyeur è talvolta un bambino, spesso un marito o un amante. Il tema della degradazione o dell’umiliazione ritorna frequentemente. L’erotismo di Simenon, dice, “risiede nella violenza sessuale delle scene che propone in una lingua tanto liscia quanto di consueto”. Tentativo di vendicare le sue ferite d’infanzia o reminiscenza di angosce represse?

A 15 anni, Simenon scopre la sessualità. Giove transita Plutone, il suo padrone dell’Ascendente in VIII in quadratura con la sua opposizione Luna – Venere. Questa prima esperienza con Renée, di tre anni più grande di lui, è una rivelazione che precipiterà la sua ribellione.

Dotato nelle materie letterarie, interrompe comunque la sua scolarità pretestando l’annuncio della malattia del padre. Questa versione generalmente accettata, il suo biografo Pierre Assouline si chiede se non sia un alibi che nasconde altre ragioni più profonde. Da buon Acquario – Scorpione, il giovane supporta sempre meno la disciplina della scuola e il suo temperamento marginale si afferma.

Nel 1918, la pagina è quindi definitivamente girata: Georges Simenon non riprenderà più il cammino della scuola. Interrompe gli studi e si improvvisa giornalista alla Gazette de Liège. Urano transita il suo fondo del cielo e la congiunzione Sole – Giove inizia la rottura con il milieu familiare. Siamo al giorno dopo la prima guerra mondiale, un periodo in cui le certezze di un’epoca crollano e che relaterà in “I tre crimini dei miei amici”. Inizia a frequentare i bordelli e acquisisce l’abitudine di non finire una giornata senza passare un momento lì.

Le prostitute che chiamava le professioniste erano “le migliori femmine” e dava grande importanza alla forma del loro seno, poiché il seno era per lui il simbolo della femminilità. L’uomo “che amava troppo le donne” e che adorava mantenere questa reputazione sembra rimanere sospeso al seno materno, la cui dolcezza gli è stata negata.

La scrittura è la sua vocazione: il Sole, padrone della X in casa III, settore dell’espressione, è in trigono con Marte, primo padrone dell’Ascendente Scorpione, maestro anche della V, l’immagine di sé, e della VI, il lavoro quotidiano, in casa XI.

Il bisogno di comprendere, di esprimersi, di comunicare – elemento “aria” dominante -, di essere in contatto con gli altri – Luna valorizzata – e il desiderio di prendere il proprio posto – Giove angolare, ben rappresentati in questa carta astrale, sembrano costringere il soggetto a combattere sul campo sociale. Simenon è dotato di un’immaginazione fertile e di una capacità di contatto con il pubblico – Luna dominante.

Queste qualità lo predispongono al suo destino di romanziere, la cui carriera inizia con la pubblicazione del Pont des Arches nel 1921. È anche l’anno della morte di suo padre, il 28 novembre: “la data più importante nella vita di un uomo è quella della morte di suo padre”, scrive. Se lo shock emotivo è annunciato dal transito di Urano sull’opposizione centrale Luna – Venere natale, il ritorno dei Nodi Lunari su se stessi, spesso evocato durante gli eventi familiari, agisce come un rito di passaggio nella filiazione.

A partire da questa morte, dopo il suo servizio militare, la sua vita cambia drasticamente.

Con Urano congiunto a Venere e Plutone al suo trigono, parte per Parigi, si sposa nel marzo 1923 con Régine Renchon, detta Tigy, studentessa alle Belle Arti. Per un nativo dell’Acquario, segno governato dalla pianeta, l’appello della libertà è un suono facilmente udibile. Slegato dalle contingenze, è un idealista, riflessivo, riservato, talvolta irrealistico, che prende le distanze dal dolore e sembra coltivare la serenità.

L’aspetto pratico della vita gli pesa. Curioso dell’anima umana, è disponibile, aperto, comunicativo, socievole, simpatico, solidale con gli altri pur essendo un individualista dichiarato. L’umorismo tagliente rimane la sua difesa preferita. Cerca di distinguersi dal comune degli esseri umani investendosi in un percorso originale.

Libertà ma accompagnata! “Se ho chiesto di sposarmi, puoi credere che fosse per necessità. Era impossibile fare diversamente, a meno di uccidermi di lavoro”, scrive alla madre! La Luna in Vergine, in un uomo, tende a considerare la donna dal suo lato utilitario: ecco un esempio lampante! A 25 anni, vive della sua penna e prende il volo.

Tigy, intelligente e devota, lo protegge durante questo periodo di magra, colma la sua paura della solitudine e gli porta stabilità. Chiama suo marito “il capo” o “il pascià”, qualifiche ben in accordo con la congiunzione Sole-Giove. Se il loro matrimonio dura solo sette anni e Simenon si vanta di tradirla quotidianamente, lei è stata la sua correttrice per trent’anni. È durante la convivenza con Tigy che Boule viene assunta come governante per un anno.

Di nome Henriette Liberge, è stata fedele a vita al suo “piccolo signorino carino” e il suo testimone privilegiato. I loro rapporti sessuali frequenti ma furtivi non impedivano a Simenon di frequentare assiduamente le prostitute.

Nel frattempo, la sua attività letteraria diventa fiorente: scriverà circa duecento romanzi popolari sotto diciassette pseudonimi, fino a quando i Maigret prendono veramente il sopravvento nel 1931.

Fayard pubblicherà trenta titoli tra il 1930 e il 1934 prima che Simenon diventi un autore Gallimard. Lo scrittore si arricchisce rapidamente, spende molto e riceve ogni sera nel suo appartamento sulla Place des Vosges. La congiunzione Sole-Giove, promettente di successo, funziona a pieno regime. Giove, padrone della seconda casa, le risorse, dà i suoi frutti sul piano materiale.

Nell’ottobre del 1925, con Giove in quadratura con il suo Marte in Bilancia, colpo di fulmine per Joséphine Baker, “il sedere più famoso del mondo”.

Furono amanti, si amarono follemente ma non commisero l’errore di sposarsi: “mi ero rifiutato, sconosciuto com’ero, di diventare signor Baker”, diceva. Con Tigy, la convivenza continuò per il loro figlio Marc (nato nel 1939) che aveva desiderato avvicinandosi ai quarant’anni quando Giove tornò sulla sua posizione natale.

Il contratto prevedeva che ognuno fosse supposto aver ripreso la propria libertà sessuale. Per la sua parte, non l’aveva mai sacrificata. Continuò quindi con rinnovato vigore sulla sua strada.

Nel 1945 si stabilisce a New York e cerca una segretaria. Denyse Ouimet attira la sua attenzione.

Questa bella canadese di 25 anni sarà la sua amante fin dalla prima sera in cui si incontrano, in circostanze che racconterà nel suo romanzo Tre camere a Manhattan. Urano transita in quadratura con Venere: è la passione.

Nel 1950, a Reno, divorzia da Tigy per sposare Denyse il giorno dopo. Lei sarà la sua agente, la sua amante e la sua moglie. Dopo dieci anni di vita insieme, si stabiliscono in Svizzera. Lei gli dà tre figli: John, Marie-Jo e Pierre, ma a partire dal 1953, la coppia si deteriora.

Plutone si trova all’opposizione del Sole dello scrittore. Si aggiungono problemi di salute, soprattutto nel 1960 dopo la nascita di Pierre. Saturno transita in quadratura con Marte, padrone della sesta casa, la salute. Il loro mutuo gusto per l’alcol e le liti sempre più violente avranno ragione della loro unione nel 1964, dopo diversi soggiorni di Denyse in clinica psichiatrica.

Con Urano che transita sulla sua Luna e Saturno sul fondo del cielo, Simenon cambia pagina mantenendo la casa e i figli. La dissonanza Luna-Venere, in un uomo, spesso porta a un disinvestimento erotico quando la sua compagna diventa madre a causa della concorrenza tra i due poli femminili che proietta su di lei.

A maggior ragione per lo scrittore, la cui Luna in Vergine lo spinge a chiedere alla sua compagna di servirlo e occuparsi di lui. Inoltre, Denyse voleva controllare tutto. La coppia inizia quindi una battaglia legale in cui la vittima sarà alla fine la loro figlia. Infatti, Marie-Jo si suicida nel 1978 all’età di 25 anni sparandosi al petto con una pistola.

Plutone transita il Marte natale di Simenon, secondo signore della quinta casa, Urano è sul suo ascendente Scorpione, ma soprattutto Saturno, in Vergine, ha appena passato sulla Luna ed è opposto a Venere. La ferita affettiva originaria si riapre ancora una volta.

I bambini, così come le creazioni, sono rappresentati dalla quinta casa e dal suo signore. Nel tema dello scrittore alla fine dei Pesci, Nettuno ne è il signore archetipico, in casa ottava, luogo dei drammi, e opposto ad Urano, signore della quarta casa, la famiglia. Su richiesta della figlia, quando aveva otto anni, Simenon le regalò un anello di fidanzamento!

Se desiderare sposare il papà è un’idea frequente nella fantasia delle bambine di quell’età, il fatto che il padre la incoraggi con un regalo che simboleggia il matrimonio e, probabilmente, con altre attitudini ambigue, la imprigiona in un complesso di Edipo.

In La scomparsa di Odile, pubblicato nel 1970, Simenon racconta la storia di una giovane fragile e perduta che scrive al fratello perché sta pensando al suicidio. Suo padre, un storico, pensa solo ai suoi libri e sua madre le mostra solo indifferenza. Premonitore? Alla sua morte, inizia a cadere ma pubblica la corrispondenza intima della figlia e le cassette che aveva registrato, il che sembrava ad alcuni il culmine dell’indecentenza.

Nonostante la modestia della Vergine, la dimensione plutoniana di Simenon – ascendente Scorpione, Plutone, casa ottava – si impone. Plutone rappresenta il “me” ed è in Gemelli, segno dell’espressione.

Lo scrittore sembra avere la supremazia sul padre. Marte, signore della quinta casa, è in casa undicesima, luogo di esposizione per un artista, e obbedisce a Plutone attraverso il trigono che lo collega, il che gli fornisce la sua incredibile vitalità e la sua propensione a far cadere le maschere.

“Il miracolo con Simenon è che in poche pagine riesce a spogliare un uomo di tutto ciò che non è lui stesso, a ritrovare la sua essenza primaria, il suo vuoto primario, quell’essere che è la sorte di ognuno, una volta tolte le sovrastrutture dietro cui ciascuno cerca di nascondersi”, scrive Dominique Fernandez.

Infatti, dal punto di vista astrologico, l’associazione del decapante Plutone con un Sole in Acquario e una Luna dominante ci permette di capire perché Simenon aveva il potenziale per creare un’opera che esplora il lato intimo della condizione umana. Si trattava infatti di una vera e propria gestazione.

Lo scrittore buttava in una busta nomi, indirizzi, luoghi, informazioni raccolte qua e là. Poi, quando era il momento, “entrava in scrittura” e si chiudeva per una decina di giorni al riparo da qualsiasi intrusione. Come uno sportivo o una donna in travaglio, si impegnava in un corpo a corpo e bagnava la camicia nel vero senso della parola. Usciva sudato alla fine di ogni giornata passata a scrivere un capitolo al giorno, senza praticamente alcuna correzione.

È con Teresa Sburelin, ventitré anni più giovane di lui, entrata al servizio di Denyse nel 1961 come cameriera, che si stabilisce nel 1973. Simenon rinuncia allora alla scrittura romanzesca ma confida i suoi pensieri a un registratore per evitare stanchezza.

Riposo del guerriero? Di questo periodo, si ricorda la Lettre à ma mère, pubblicata nel 1974, nella quale Simenon mette tutta la sua sincerità. Nettuno è al quadrato con la sua Luna, Giove in casa IV, la nostalgia del passato lo invita a guardarsi indietro.

Dopo il suicidio di Marie-Jo nel 1978, Simenon decide di giustificarsi agli occhi dei suoi lettori. Comincia a scrivere le sue Memorie intime, un grosso libro nel quale proclama la sua sincerità anche se si deve essere scettici riguardo alla sua relazione di alcuni eventi.

Questo testo, pubblicato nel 1981, è l’ultimo di Simenon. Questo vero e proprio testamento attraversato dall’emozione quando evoca sua figlia è soprattutto una requisitoria contro Denyse.

Tutto accade come se il conflitto Venere-Plutone si rinnovasse sotto la sua penna. Facendo ricadere su di lei tutte le colpe, si libera del lato distruttivo di Plutone, identificandosi invece, attraverso la sua relazione con sua figlia, con la dimensione redentrice dei Pesci.

La madre e la figlia alla fine fanno da luce per lo scrittore alla sua stessa divisione interiore tra i suoi due poli femminili. Si pensa alla divisione descritta dalla psicoanalista Mélanie Klein tra il buono e il cattivo seno. Come si vede, il complesso materno negativo dello scrittore era lontano dall’essere risolto.

Poco dopo, partecipando ad un “Apostrophe” di Bernard Pivot dedicato a lui, fa simbolicamente i suoi addii alla letteratura. Da quel momento in poi, lo scrittore si ritira nel suo piccolo studio dell’avenue des Figuiers: solo alcuni amici sono autorizzati a rendergli visita e la stampa non lo intervista più.

Nel 1984, viene operato per un tumore al cervello – Saturno transita l’Ascendente e Urano è al quadrato con Venere, che è anche un signore della XII, settore della salute e delle prove. Si riprende ma non lascia più la sua compagna Teresa con cui fa ancora qualche passeggiata sulle rive del Lago di Ginevra.

Ma a partire dal 1987, la sua salute peggiora improvvisamente e deve spostarsi in sedia a rotelle. Urano torna su se stesso. È un signore della quarta casa: l’inizio e la fine delle cose. Si indebolisce e si spegne pacificamente nella notte del 3 al 4 settembre 1989: i suoi tre figli apprenderanno la notizia dalla stampa secondo le disposizioni del testamento.

Attraverso le tre donne importanti della sua vita, ha declinato le modalità del suo tema natale: l’amicizia con Tigy, l’Aquario, la passione con Denyse, Venere – Plutone, e infine, con Teresa, l’infermiera, Luna Vergine, una figura materna devota, che allevia le sue ansie fino all’ultimo respiro. Il cerchio si chiude. Plutone è appena arrivato sul suo Ascendente Scorpione.

Articolo pubblicato in ASTR’OH N° 2 – Febbraio 2011.


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La vita di Georges Simenon in un Oroscopoultima modifica: 2023-05-06T01:47:32+02:00da albatros-331
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