Porquerolles, l’isola di Simenon

Porquerolles il paradiso perduto di Simenon.

isola di porquerolles

L’isola di Porquerolles sulle coste della Provenza.

Porquerolles l’isola di Simenon.

Cerchi un luogo davvero incantevole per le tue vacanze? L’hai trovato! È l’isola di Porquerolles!

Porquerolles è l’isola di Georges Simenon e, certamente, anche della sua prima moglie Tigy ( al secolo Régine Renchon).

La coppia scoprì l’isola intorno alla metà degli anni ’20 del novecento. I giovani sposi vi trascorsero alcuni mesi di vacanza. Poi per alcuni anni non tornarono più a Porquerolles.

Il loro ritorno avvenne nel 1933 e, da quel momento, Simenon e la moglie trascorsero ogni anno diversi mesi nell’isola incantata del mediterraneo. Vi si recavano soprattutto in inverno e lo fecero fino al 1940.

Nell’isola di Porquerolles le guide raccontano ai turisti la storia di due uomini che hanno fatto la fama di questo piccolo paradiso a poche miglia da Tolone e Hyères

Il primo di questi uomini è François Joseph Fournier, imprenditore che regalò l’intera isola alla moglie e vi introdusse la coltivazione della vigna, l’altro è Georges Simenon: lo scrittore più prolifico e, certamente, fra i più intensi del secolo breve.

Il romanzo “Mon ami Maigret”, trentunesimo della serie, è ambientato nella meravigliosa cornice dell’isola di Porquerolles.

Fantastica località del Mediterraneo dove ognuno di noi trascorrerebbe volentieri una bella vacanza, l’isola di Porquerolles, è circondata dai profumi intensi e dalle atmosfere antiche di quell’incantevole angolo di mare.

Georges Simenon fu a lungo innamorato di questa piccola isola e qui di seguito, in questo bell’articolo dal blog di Roberto Cotroneo veniamo a sapere un po’ di più sul rapporto fra lo scrittore belga e l’isola di Porquerolles:

“Nel maggio del 1926 Georges Simenon non è ancora l’autore dei Maigret. Scrive libri gialli dove inventa molti commissari di polizia, ma ancora non ha trovato quello che gli terrà compagnia per più di mezzo secolo. Simenon ha soli 23 anni, e si guadagna da vivere scrivendo per mille editori con diversi pseudonimi. È sposato con una ragazza di Liegi, Tigy, e si sono trasferiti a Parigi da poco. Le cose cominciano ad andare bene, i suoi romanzi hanno un buon successo popolare ma la celebrità, quella vera, deve ancora arrivare.

Tigy quella mattina di maggio tiene aperto sul tavolo l’atlante Larousse. «Georges», dice: «ho trovato il posticino di vacanza che fa per noi. C’è un’isoletta di fronte a Hyères che si chiama Porquerolles. Ci andiamo?». E qui le versioni sono due. La prima viene da Tigy. E dice che Simenon rimane in silenzio e poi le risponde: «Dammi un’ora». Corre da un nuovo editore, gli promette un paio di libri in fretta e intasca un anticipo di duemila franchi. «Tigy, possiamo partire, dice trionfante». L’altra versione è che la moglie, che era una pittrice, aveva fatto un buon affare pochi giorni prima vendendo a un collezionista armeno un quadro a 800 franchi.

Quale delle due versioni sia quella vera, non saprei dire. E non lo sa nessuno. Ma Porquerolles diventerà uno dei luoghi prediletti, fino a un certo momento della sua vita, del grande scrittore belga…Quegli anni eroici e felici fanno parte della sua giovinezza e sono il preludio alla sua celebrità. Ci passerà lunghi periodi in una villa, Le Tameris, proprio a ridosso del porto. Una villa strana, con un minareto nel giardino. Una piccola torre dove Simenon andava a scrivere per non essere disturbato, ma dove faceva un caldo terribile. Al punto che il più delle volte finiva il lavoro completamente nudo.

Ma nel 1926 non era ancora quella la dimora dei Simenon. Arrivarono sull’isola prendendo il «Train Bleu» da Parigi: Tigy, Georges, Boule che era la domestica fedelissima, e il cane. Sono pieni di bagagli, compresa una pesante macchina per scrivere. Scesi dal traghetto vanno verso la piazza del paese. Sono soltanto due gli alberghi, ma ai Simenon non piacciono. Così affittano una villetta di due stanze all’estrema punta occidentale dell’isola, al Grand Langoustier.

 

In realtà è soltanto un capanno ma i Simenon sono folgorati dalla luce del Midì, dalla bellezza della vegetazione, dalla macchia mediterranea, dal profumo di mirto. Porquerolles ancora oggi è così, intatta. Merito di una storia curiosa e di un signore che si chiamava Francois Fournier, un avventuriero belga nato nella metà dell’ottocento, di origini modeste, che dopo molto peregrinare scopre in Messico una miniera d’oro. Diventa ricchissimo e nel 1912 torna in Francia e legge l’annuncio di un’asta pubblica per la vendita dell’isola di Porquerolles. Se la aggiudica a un milione di franchi di allora, e la dona, come regalo di nozze, alla moglie Sylvia. Si trasferisce sull’isola, pianta centinaia di migliaia di alberi, genera sei figli, avvia un albergo che esiste ancora ed è dei suoi eredi, e contribuisce alla fortuna di quel luogo: che oggi è una riserva naturale, senza automobili, dove c’è persino il divieto di fumare, anche all’aperto.

 

Ai tempi di Simenon l’isola era un paradiso terrestre quasi disabitato. I collegamenti non erano sempre efficaci e per Simenon era complicato essere pagato puntualmente. I ritardi erano continui. Al punto che per una settimana dovette smettere di fumare perché non aveva più denaro per comprare il tabacco. Ma si dedicava con passione alla pesca, a cucinare e a lunghe passeggiate. In quegli anni comincia e pensare di diventare uno scrittore nel senso vero della parola…Ma in quel 1926 è ancora uno scrittore solo commerciale, capace di pubblicare tra testi su riviste e libri, fino a trecento racconti l’anno…Gioca a bocce nella piazza del paese con la gente del luogo e sostiene che barano e sono un po’ pirati. Ma quell’isola gli piace. Ci tornerà prendendo la casa del porto, dove allestirà anche un forno per la bouillabaisse, la zuppa di pesce alla marsigliese.

È il suo buon ritiro, anche per periodi lunghi… E l’isola è forse per Simenon il luogo degli ultimi anni davvero spensierati.

Scriverà nelle sue Memorie intime: «Ho fatto immersioni subacquee a Porquerolles, molto prima che Cousteau facesse parlare di sé, e pesca professionale, con il mio pointu e il marinaio Tado: pesca con palamiti e con ogni sorta di reti, all’aragosta e addirittura, per notti intere, allo storione, per il quale avevo bisogno di sei marinai dalle braccia robuste. Con Tado ho passato notti intere nei pressi delle isole del Levante, e quando il nostro cane maltese Olaf è morto di vecchiaia lo abbiamo calato giù al largo, in acque profonde. A quell’epoca, anche io desideravo essere sepolto, il più tardi possibile, in quella grande culla vivente che è il mare»…Dirà: «Porquerolles è rimasta uno dei luoghi più importanti della mia vita: li conoscevo uno per uno i centotrenta abitanti di allora. Mi ci sentivo come a casa. Mi hanno detto che dopo la guerra l’isola è talmente cambiata che non oso tornarci». Un’isola a cui rimarrà invece legata Tigy e il figlio Marc: la prima moglie di Simenon morirà proprio a Porquertolles nel 1985.

… Simenon scriverà due libri ambientati lì. Un romanzo tra i suoi più belli: Il clan dei Mahé, e un Maigret che lascia la sua Parigi per risolvere un caso nel midì: Il mio amico Maigret. In questi due libri descrive quelle spiagge bianche come l’Alycastre o la Plage d’Argent, la piazza con il campo da bocce davanti alla chiesetta, il Cap des Mèdes, il promontorio che incombe minaccioso nella parte orientale dell’isola. Tutto è rimasto come allora, in verità. Anche se c’è ovviamente più turismo. Ma il mare è ancora limpido e trasparente, le spiagge sono intatte e il silenzio è sacro. Il campo da bocce c’è sempre e nei ristoranti la bouillabaisse è ancora buona…”

© Sette del Corriere della Sera

 

Porquerolles è l’isola più grande e la più occidentale del piccolo arcipelago delle Isole di Hyères, in Provenza (Francia).

A nord il paesaggio è più dolce e lì si trovano molte spiagge di sabbia bianca e pini marittimi che arrivano fino nel mare. Un mare azzurro e limpido come in pochi altri luoghi del Mediterraneo.

Più aspro e selvaggio è Il versante meridionale dell’isola ricco di scogliere e caratteristiche calette raggiungibili in barca o, dall’interno, lungo impervi sentieri.

Il villaggio di Porquerolles si trova a settentrione. Il porto e la Place d’Armes, sono i luoghi dove si ritrovano i pochi abitanti dell’isola. Giocano a petanque (gioco delle bocce tipico della Provenza), siedono in un uno dei piccoli bar all’aperto assaporando un classico pastis, aperitivo altrettanto tipico del meridione francese.

Sull’isola è proibito spostarsi in automobile, campeggiare e, anche, fumare all’aperto. Non si tratta di un eccesso di ecologismo, ma di necessarie precauzioni per scongiurare gli incendi e preservare la macchia mediterranea.

Porquerolles, l’isola di Simenon.

La superficie di 1254 ettari fa dell’isola di Porquerolles la seconda isola mediterranea della Francia dopo la Corsica, con una lunghezza di circa 7,5 km e una larghezza di 3 km. Lo sviluppo costiero è di circa 30 chilometri. Possiede cinque piccole catene montuose e la costa meridionale è composta da ripide scogliere, mentre a nord si trovano il porto e spiagge di sabbia coperte di pini, erica e mirto – le più note sono le spiagge di Notre Dame, La Courtade e Plage d’Argent.

Il villaggio di Porquerolles, con un piccolo porto, ha dato il nome a tutta l’isola ed è abitato da circa 200 persone che vivono quasi essenzialmente di turismo. Il villaggio stesso fu stabilito nel 1820 e la chiesa nel 1850.

Tutta l’isola fu acquistata nel 1912, come già abbiamo detto, dall’imprenditore belga François Joseph Fournier, apparentemente come regalo di nozze per la moglie. Egli fece piantare 500 acri di vigneti che produssero uno dei primi vini provenzali chiamati vin des Côtes de Provence.

Le principali attività turistiche a Porquerolles sono escursioni a piedi o in mountain bike, le spiagge e le immersioni subacquee.

Naturalmente la cucina è quella tipica provenzale.

Nel punto più alto dell’isola, a 142 metri di altezza, nel 1837 è stato costruito un faro.

Nel 1971 lo Stato francese ha acquistato l’80 per cento dell’isola per proteggerla dallo sviluppo. Gran parte dell’isola fa ora parte di un parco nazionale (il Parco nazionale di Port-Cros) ed è una zona ecologica di salvaguardia della natura (Conservatoire botanique national méditerranéen de Porquerolles).

Porquerolles: come arrivare.

I traghetti per l’isola di Porquerolles salpano dal porto di Giens – La Tour Fondue e sono gestiti dalla compagnia di navigazione TLV – TVM.

La navigazione dura 15 minuti e il costo è di 17 € per gli adulti, 15 € per i bambini da 4 a 10 anni.

In alta stagione (luglio e agosto) le partenze avvengono ogni trenta minuti, dalle 7.30 fino alle 19.00.

Per maggiori informazioni consultare sul sito della compagnia di navigazione, gli orari dei traghetti o scaricare la brochure in formato .pdf.

Esiste anche un servizio di Bateau-Taxi, attivo 24h/24, con tariffe variabili a seconda del numero di persone.

Infine, c’è un servizio di traghetti per Porquerolles anche dal porto di Le Lavandou. La durata del tragitto è di 40 minuti. Orari e tariffe sul sito della compagnia Vedette Iles d’Or.

Queste e altre informazioni sul sito Porquerolles.it

Il romanzo di Simenon ambientato a Porquerollesil mio amico maigret

Tanti viaggi da fare o da sognare…


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Porquerolles, l’isola di Simenonultima modifica: 2018-09-23T20:29:32+02:00da albatros-331
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