Dialogo su Sciascia e Simenon Etna in Giallo 2016

Dialogo su Sciascia e Simenon Etna in Giallo 2016

 

Dialogo su Sciascia e Simenon Etna in Giallo 2016

Dialogo su Sciascia e Simenon Etna in Giallo 2016

Dialogo su Sciascia e Simenon Etna in Giallo 2016

La sesta edizione di ‘Etna in giallo’ a Nicolosi (organizzata dal comune) si concluderà con un altro evento di grande valore culturale. Un dialogo su “Sciascia e Simenon” con il professore e scrittore Antonio Di Grado, ordinario di Letteratura italiana all’università di Catania, saggista e direttore scientifico della Fondazione ‘Leonardo Sciascia’.

Salvo Fallica, ideatore della manifestazione, spiega:

«Il senso di Etna in giallo è quello di una cultura intesa come confronto, come accrescimento civile ed etico. La cultura come vita, angolo dal quale osservare e raccontare l’esistenza umana».

Il 19 agosto dialogo su Sciascia e Simenon – LiveSicilia Catania.

L’assessore alla cultura di Nicolosi, Stefania Laudani:

“Etna in giallo” è una manifestazione culturale che si è affermata a livello nazionale ed è stata anche citata sui new media all’estero. Noi abbiamo puntato e puntiamo sulla cultura pura, sulla qualità, per far conoscere e vivere Nicolosi”. «Il dialogo con Carmine Abate è stata una nuova esemplificazione della filosofia della nostra manifestazione, ovvero la cultura come vita, come dialettica vera ed autentica».

etna in giallo

Il coordinatore culturale Salvo Fallica evidenzia:

«Anche quest’anno funziona pienamente la nostra formula del dialogo aperto con lo scrittore, i “critici letterari inediti” ed il pubblico. La letteratura, la filosofia, la cultura, sono dimensioni di vita più concrete di quanto si possa pensare, uniamo ragione ed emozioni, e questa passione intellettuale viene colta dalle persone che seguono gli eventi a Nicolosi».

 

Nicolosi:Porta dell’Etna.

Il paese sorge alle pendici dell’Etna, a sud del Vulcano attivo più alto d’Europa, tra vari coni piroclastici, i più importanti dei quali sono i Monti Rossi e la collina di Mompileri. Il territorio comunale si estende fino alla sommità dell’edificio vulcanico. Ospita la sede del Parco dell’Etna.

Per la sua strategica e baricentrica posizione tra il mare ed il vulcano, Nicolosi rappresenta storicamente la “Porta dell’Etna” e così viene spesso anche identificato.

Monumenti e luoghi da visitare a Nicolosi.

  • Monastero di San Nicolò l’Arena, restaurato recentemente, dal marzo del 2005 è sede dell’Ente Parco dell’Etna.
  • Chiesa madre; intitolata allo Spirito Santo, in stile barocco, presenta una navata unica e pianta a doppia croce latina, e tipica facciata rettangolare dalle spigolature in pietra lavica. Costruita su progetto del Vaccarini nella prima metà del ‘700 dopo gli eventi catastrofici del 1669 ed i successivi del 1693 che avevano praticamente distrutto la precedente costruzione che sorgeva tangente all’antica via di comunicazione con Belpasso e Pedara, incuneandosi nella grande curva che la strada doveva allora formare, custodisce all’interno pregevoli opere d’arte, tra cui un magnifico crocifisso ligneo del XVI secolo ed un coro ligneo del XVII sec. sormontato dai bassorilievi in gesso, opere di V. Torre, raffiguranti l’Ultima Cena. Sicuramente la chiesa doveva avere un aspetto simile alle altre “chiese nere” del territorio etneo, così definite per l’uso notevole della pietra lavica nelle decorazioni e nei cornicioni ma poi il prospetto cambiò alla fine dell’800 secondo il gusto della moda ottocentesca in arenaria bianca. Il campanile, invece, non ha subito modifiche rispetto al 1721 probabile data di costruzione. L’iscrizione scolpita L 121 potrebbe anche interpretarsi come anno o come altezza in palmi del campanile stesso rispetto alla lunghezza della chiesa. Si osserva che il campanile non costituisce parte integrante del prospetto ma si erge accanto in piena autonomia architettonica: presenta un doppio basamento in pietra lavica ed è attorniato a diverse altezze da tre cornicioni che segnano lo spazio rispettivamente dell’orologio, delle campane e della guglia. All’inizio della Quaresima, nella chiesa madre l’altare viene nascosto da una Tela che viene fatta cadere il giorno della S. Pasqua. La Tela databile al 1846 è stata cucita dalle “Pie Donne” di Nicolosi, è in lino ed ha una altezza di oltre venti metri nonché una larghezza di circa otto. È stata dipinta da Giuseppe De Stefani e rappresenta la Deposizione dalla Croce con colori dal turchese al blu oltremare.
  • Chiesa S. Maria delle Grazie; sin dal XVI sec. esisteva, nel luogo ove oggi sorge la Chiesa parrocchiale S.Maria delle Grazie, una chiesetta, poco più grande di una cappella. Essa era dedicata alla Madonna di tutte le Grazie e fu l’unica a non subire danni negli eventi del 1669, tanto che, proprio qui, furono portati e conservati i paramenti sacri ed il S.S. Sacramento dalla chiesa madre. Della chiesetta originaria non rimane oggi che il sito, in quanto alla fine del secolo scorso la stessa fu completamente demolita, sacrificandola alla costruzione dell’attuale Chiesa (ciò è deprecabile perché essa costituiva l’unica testimonianza dei fabbricati anteriori al 1669). Lo schema planimetrico è, forse, da attribuire a maestranze locali e si caratterizza, come la Chiesa di S. Giuseppe, per la luminosità interna. Nella Chiesa si conserva una pregevole statua lignea settecentesca della Madonna delle Grazie e soprattutto, di particolare importanza, la statua lignea di S. Antonio Abate. Tale statua, policroma, databile, considerate le caratteristiche intrinseche ed estrinseche, alla prima metà del 1600, è un’autentica opera d’arte. Il Santo, dal volto scuro e scavato ad indicare le sue origini africane e le assidue privazioni, è seduto e maestosamente rivestito da vesti abaziali, contrariamente a come usava realmente. Si differenzia quindi notevolmente da quanto l’iconografia sacra ci offre riguardo allo stesso personaggio. di particolare rilievo quello dedicato a S.Biagio, con un quadro rappresentante il martirio del Santo, da collocarsi nella produzione del tardo Seicento o del primo Settecento, ed altrettanto significativo l’altare dedicato al Cristo alla Colonna, ove è posta una statua in legno precedente il 1669.
  • Chiesa del Carmelo: La Chiesa della Madonna del Carmelo (o Chiesa della Madonna del Carmine) è una Chiesa ubicata nella parte antica del paese e si innalza al culmine di una bella scalinata. Edificata nel 1724, venne intitolata alla Madonna del Carmelo.
  • Chiesa di S. Giuseppe; secondo alcune fonti, che considerano gli aspetti delle linee strutturali simili alla chiesa madre, l’architetto potrebbe essere il Vaccarini o un suo allievo, uno dei tanti che operarono a Catania dopo l’eruzione del 1669 ed il terremoto del 1693. È certo comunque che le maestranze locali vollero nella Chiesa riproporre povertà, semplicità e luminosità, usando materiali poco pregiati ed infatti solo successivamente fu modificata la struttura interna grazie a donazioni dei devoti. Al suo interno si possono ammirare diverse tele risalenti alla fine del 1700 ed alcuni arredi sacri provenienti dal Monastero di S. Nicola.
  • Museo della Civiltà Contadina; dedicato alle arti, usi e costumi degli abitanti appartenenti alla civiltà contadina del luogo. È possibile ammirare gli ambienti in cui si svolgevano le attività contadine. Il museo offre testimonianze del lavoro e della vita nelle campagne siciliane tra Ottocento e Novecento.

Etna; Nicolosi è una tappa quasi obbligata per tutti i turisti che vogliano raggiungere e visitare l’Etna, il più grande ed attivo vulcano d’Europa. Sono presenti piste da sci per gli sport invernali, una funivia panoramica fino a quota 2500 m ed è possibile arrivare fino alla bocca del cratere vulcanico, accompagnati dalle guide autorizzate. Con una cabinovia, 1 seggiovia, 3 skilift fino alla quota di 2.505 metri s.l.m. Nicolosi vanta la stazione sciistica più a sud d’Italia.


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Dialogo su Sciascia e Simenon Etna in Giallo 2016ultima modifica: 2016-08-17T00:12:23+02:00da albatros-331
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