Annette e la signora bionda: due donne di Simenon.
Annette e la signora bionda – photo By Joe deSousa
Di “buone volontà” è pieno l’inferno.
La realtà dei rapporti umani è di una complessità stupefacente.
Questo racconto di Georges Simenon, “Annette e la signora bionda“, fa riflettere proprio su questo: la complessità delle relazioni e la fragilità dell’essere umano di fronte alle difficoltà della vita.
Difficoltà che, in larga misura, nascono proprio dall’incomprensione degli altri e, molto spesso, anche di noi stessi.
Chi siamo? Cosa vogliamo veramente per noi?
Questo racconto, scritto negli anni del secondo conflitto mondiale e pubblicato nel 1953, racconta la storia di Annette, una ragazza che lavora come cameriera in un albergo di provincia. Narra dell’ossessiva passione di lei per un uomo maturo, che neppure la vede, e di un’amicizia fra donne che forse amicizia non è o non del tutto.
Cosa sappiamo degli altri? Cosa di noi stessi?
Sincerità e menzogna quanto si mescolano nel nostro agire e in quello altrui?
C’è più bontà nella verità o cattiveria nella menzogna?
Quanto l’una può essere un’arma e quanto l’altra uno scudo per difendersi?
E ne siamo poi veramente consapevoli o, alla fine, tutto è solo una perenne giustificazione a se stessi ed al proprio agire?
In estrema sintesi, i protagonisti di questa piccola storia siamo tutti noi: esseri umani che conoscono così poco di se stessi, ma che hanno solo quel poco come parametro di misura degli altri.
Altri che non comprendiamo, ma che desideriamo o temiamo, o entrambe le cose insieme.
Se il racconto di una storia ha il compito di suscitare dubbi: questo Annette e la signora bionda è un autentico capolavoro di Simenon.
Georges Simenon è stato uno dei più grandi scrittori del XX secolo, e, se è vero che, particolarmente in Italia, è stato per molto tempo conosciuto soprattutto per la creazione del celebre personaggio del commissario Maigret, la sua produzione letteraria si estende ad un numero impressionante di romanzi e racconti brevi.
Fra questi merita un posticino di tutto rispetto anche il breve racconto “Annette e la signora bionda”, non per nulla scelto da Adelphi come titolo ad una preziosa raccolta di racconti di Georges Simenon, scritti tutti in epoca coeva e, di recente proposti al pubblico italiano dalla casa editrice milanese.
Georges Simenon novelliere.
La raccolta proposta da Adelphi sotto il titolo “Annette e la signora bionda” propone otto brevi racconti scritti da Georges Simenon nel 1939/40 in Vandea.
Questi i titoli originali:
Le Docteur de Kirkenes
Le Comique du « Saint-Antoine »
Le Crime du Malgracieux
Le Capitaine du Vasco
Le Matin des trois absoutes
La femme du pilote
Annette et la Dame blonde
La Rue aux trois poussins
Tutte opere che apparvero pubblicate nell’immediato sulla stampa francese e che poi l’editore Gallimard, che in quel momento pubblicava Simenon, pubblicò in raccolta.
Sono racconti brevi, ma dall’interessante risvolto psicologico che, ancora una volta, mostrano un Simenon sempre attento alla complessità della natura umana.
La lettura di Annette e la signora bionda è quindi un passaggio importante per tutti coloro che amano l’opera di Georges Simenon.
Non va dimenticato, poi, che dal racconto, Annette e la signora bionda, venne ricavato il soggetto per una pellicola di Jean Dréville uscita nelle sale francesi nel 1942. Protagonisti Louise Garletti ed Henri Garat
Annette e la signora bionda e altri racconti.
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