Conversazioni con Simenon di Francis Lacassin

Conversazioni con Simenon di Francis Lacassin.

 

Francis Lacassin- Conversazioni con Simenon

Francis Lacassin- Conversazioni con Simenon

Una completa “storia” di Georges Simenon.

Prima di tutto, la biografia: i rapporti con la madre e la morte del padre; l’invenzione di Maigret, suo alter ego; tutte le donne, dalle mogli alle amanti; l’orrore per il diverso e per l’omosessualità; ; i figli e l’opulenza di una vita vissuta tra la Francia, l’America e di nuovo la Francia. E poi il Simenon di Maigret: la diffusione in Italia delle sue inchieste, dalle prime edizioni alla televisione; il giallo francese e quelli americani, fino ai nuovi e recenti successi. Infine, il Simenon “serio” dei grandi romanzi senza il commissario, dove traspare la storia personale dello scrittore: una storia da cui egli cerca di prendere le distanze, ma che costruisce un’insuperabile autobiografia.

Conversazioni con Simenon

Francis Lacassin-Simenon.

Il rapporto Lacassin-Simenon attraverso lo sguardo di uno scrittore appassionato di entrambi: Roberto Cotroneo.

Tutto quanto ha a che fare con Simenon lascia addosso qualcosa di leggendario. Francis Lacassin è stato un curioso saggista e studioso scomparso nel 2008. Esperto di fumetti, per lui fu creata la prima cattedra di Storia del fumetto alla Sorbona. È stato amico e studioso di Simenon, e ha scritto un libro appena tradotto in italiano intitolato:
La vera nascita di Maigret

 

Ora, Jules Maigret è forse il più celebre commissario del mondo. Ed è entrato in modo così forte nell’immaginario collettivo da diventare un uomo in carne e ossa, e non soltanto un personaggio seriale di una serie di romanzi (102 per l’esattezza).

 

Di Jules Maigret sappiamo tutto perché lentamente, di libro in libro, Simenon ha aggiunto dettagli, ricordi, aneddoti, gesta e narrazioni biografiche. Ma nel libro di Lacassin non c’è, se così possiamo dire, la biografia di Maigret. C’è invece la ricostruzione della genesi del personaggio andando a scavare negli anni lontani di quando Simenon era giovanissimo, usava pseudonimi e scriveva un romanzo dopo l’altro per guadagnarsi da vivere.

 

La leggenda dice che Simenon inventa Maigret nel 1929 mentre era nei Paesi Bassi in crociera con la sua barca: l’Ostrogoth. Il primo romanzo dove Maigret compare è infatti Pietro il lettone. Tutta la pubblicistica racconta che Simenon inventò Maigret casualmente. Che non ci aveva mai pensato prima. E che persino il nome era una curiosa combinazione. Maigret era il cognome di un suo vicino di casa.

 

Lacassin da grande conoscitore di Simenon va oltre. Si convince che un personaggio come quello: così importante, così dentro l’immaginario dei lettori da quasi un secolo non può nascere dal caso, e va a studiarsi i romanzi di Simenon quando ancora era uno sconosciuto autore pagato per scrivere più gialli possibili. La produzione di quegli è sterminata.

 

Non è raccolta in volumi facilmente rintracciabili. Esce con nomi sempre diversi, e ci vuole una pazienza e un’attenzione fuori dal comune per capire dove sia il punto di inizio di tutta questa storia. Il risultato è interessante.

 

Maigret non è inventato casualmente sull’Ostrogoth. Ma è un personaggio studiato con attenzione, provato e riprovato. Generato non da un guizzo felice, ma da un anatomo-patologo della scrittura giallistica. Maigret è il punto finale di un percorso che Simenon ha ben presente in mente.

 

Ma ha un senso un lavoro così accurato sulla nascita di un personaggio? O si tratta di un modo di trattare la letteratura che allontana dal piacere della lettura? È curioso perché il libro di Lacassin è piacevole e non da specialista. E non è stato scritto per un pubblico di ossessivi cultori di un personaggio letterario. Eppure non riesco ad appassionarmi. Avrei preferito una vera e propria biografia di Maigret. Usando come fonti i libri di Simenon ma anche inventando e aggiungendo, completando il puzzle di un personaggio, che ha molte tessere, ma non tutte quelle possibili.

 

Lacassin è bravo a scrivere una biografia trasversale di Simenon attraverso una ricerca tutta su Maigret. Ed è sempre più interessante che lo scrittore Simenon sia un personaggio dei suoi stessi romanzi, proprio come Maigret, personaggio vero dei romanzi di Simenon, è diventato autore egli stesso. Mi piace pensare che in fondo il Simenon leggendario di cui scriviamo e leggiamo sia figlio di un personaggio inventato da lui. Come se uno scrittore chiedesse ai suoi personaggi di raccontargli la sua vita, e persino di cambiarla.

 

Maigret ha cambiato la vita di Simenon. Ma Simenon non è mai riuscito a cambiare la vita di Maigret. Di quel signore bonario, di buon senso, semplice, fedele alle abitudini e alla routine. In realtà proprio il contrario di quello che è stato Simenon nella vita. Almeno fino a un certo punto della sua esistenza. Perché poi da vecchio, Simenon ha preso ad assomigliare al suo Maigret come fosse un destino inevitabile.

 

dal blog:  https://robertocotroneo.me/

Francis Lacassin un “mostro” di erudizione.

Francis Lacassin, che morì la notte del 12 agosto 2008 all’età di 76 anni, era un mostro di erudizione, come quei compulsivi bibliografi del diciannovesimo secolo, che sanno tutto, hanno visto tutto, letto tutto. Possedeva un’immensa collezione di libri, raccolti sin dai suoi anni di studi universitari a Montpellier.

Ricercatore intrepido, riesumando i tesori sconosciuti o dimenticati della civilizzazione Gutenberg, Lacassin ha esercitato il suo talento in molti campi: sceneggiatore, storico del cinema, certamente, ma anche e soprattutto editore di letteratura popolare, romanzo poliziesco, romanzo nero, romanzo avventura, fantasia, fumetti, romanzo di spionaggio. Editore di opere di Jack London, Lewis Carroll, Boileau-Narcejac, Simenon, Jules Verne, Souvestre e Allain, Robert-Louis Stevenson, Casanova (La storia della mia vita ) e Léo Malet, le sue due imprese preferite.

In guerra contro ogni conformismo, Lacassin impose il fumetto come “una nona arte”, riabilitando i Pieds Nickelés e Tarzan, cogliendo la stessa opportunità per denunciare e ridicolizzare la prudente censura che ancora infuriava. Bibliofilo senza un soldo, correva i mercatini delle pulci e quelli di libri usati, cercando il dodicesimo numero di avventure di Nick Carter, magari, assente dalla Biblioteca Nazionale, o il primo Simenon.

Creatore della sua vasta collezione personale di infra-letteratura, si abbandonò a orge di letture ottenendo sorprendenti scoperte, rivelando i “prestiti” di Blaise Cendrars a Gustave Le Rouge, non pubblicati da Jules Verne. Grazie alle relazioni privilegiate che aveva con alcuni importanti editori (Christian Bourgois, Jean-Jacques Pauvert, Eric Losfeld, Guy Schoeller), riuscì a pubblicare edizioni accademiche di tutti i suoi autori preferiti.

Conversazioni con Simenon

Francis Lacassin dalla letteratura al cinama.

Dopo pochi anni di iniziazione alla Cinémathèque française in avenue de Messine, le sue vecchie amicizie con Bernard Chardère Claude Beylie e l’équipe de Positif, Lacassin ha costruito lentamente, con pazienza, una conoscenza veramente enciclopedica sul cinema che si è aggiunta a quella bibliofila e letteraria.

La sua ricerca sul cinema, come nelle lettere, è andata presto ad orientarsi verso soggetti, all’epoca, molto poco esplorati e persino disprezzati: film muto francese essenzialmente, del quale è diventato uno dei migliori specialisti.

La somma delle sue ricerche personali ha dato vita a libri essenziali, sempre ineguagliabili, come: Pour une contre-histoire du cinéma (1972); Louis Feuillade, maître des lions et des vampires” (1995); “Alfred Machin, de la jungle à l’écran (2002); “À la recherche de Jean Durand ” (2004), disponibile anche in lingua italiana. Uno dei pochi purtroppo!

La cinefilia di Francis Lacassin sarebbe, da sola, oggetto di studio, tanto essa risulta originale. Era attirato, come per la letteratura, verso la controcultura, i generi popolari e disprezzati, il cinema impuro. I domini del sogno e della fantasia, l’immaginazione sfrenata, il surrealismo poetico, l’assurdità, erano quello che Lacassin ha amato esplorare e abitare, diventando sempre più:

“Tagliato fuori da questo mondo, io non sono di questo mondo. Sono tra i libri.”

Le opere per scoprire Francis Lacassin


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Conversazioni con Simenon di Francis Lacassinultima modifica: 2016-05-30T18:52:42+02:00da albatros-331
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