Vincenzo Buccheri una vita di cinema

Vincenzo Buccheri docente di cinema e televisione.

Vincenzo Buccheri - foto da savonanews

Vincenzo Buccheri – foto da savonanews.

 

Il Cinema è un po’ mestiere ed un po’ arte. Di certo non è una scienza. Si potrebbe quindi pensare che si dovrebbe fare cinema e non studiare il cinema.

Ma il Cinema è anche passione: passione di chi lo fa e di chi lo vede. Allora si comprende che studiarlo è un’altra forma di passione ed è una passione che può essere condivisa: sia con chi il cinema lo frequenta da spettatore, sia con coloro che il cinema lo vivono realizzandolo. Si può insegnarlo, il Cinema, a coloro che vogliono padroneggiarne le forme e il linguaggio.

Questo è un omaggio (piccolo piccolo) ad un italiano che ha dedicato al Cinema la propria vita; studiandolo, divulgando i suoi studi, insegnando: Vincenzo Buccheri.

Vincenzo Buccheri: cinema e Università.

Vincenzo Buccheri è nato a Savona il 31 luglio 1970. Laurea in Lettere Moderne presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (1995). Dottorato in Linguistica applicata e linguaggi della comunicazione presso l’Università Cattolica (2001). Dal 2001 al 2003, docente a contratto di cinema e televisione presso l’Università Cattolica di Milano e di Brescia e presso l’Università degli Studi di Genova, polo d’Imperia.

Nel 2004 è Vincenzo Buccheri nominato ricercatore presso l’Università degli Studi di Pavia. Dal 2006 professore associato all’Università degli Studi di Pavia, dove insegna Filmologia, Storia e critica del cinema, Stilistica e retorica del cinema. Giornalista pubblicista e critico cinematografico, dal 1996 collabora a Segnocinema, di cui è redattore, ed è tra i fondatori e direttori della rivista Brancaleone (2006).

Vincenzo Buccheri ha fatto a lungo parte della giuria del Premio Adelio Ferrero ed era relatore e ospite fisso di ”Ring! Festival della Critica Cinematografica’‘ fin dalla sua prima edizione.

Vincenzo Bucchieri è prematuramente scomparso, all’età di 38 anni, nel marzo del 2009.

Presso l’Università degli Studi di Pavia il 16 dicembre 2019 è stata organizzata una giornata in ricordo del collega Vincenzo Buccheri, a dieci anni dalla sua scomparsa. Il titolo dell’evento è stato: Vincenzo Buccheri lo stile che resta.

Del suo grande impegno per il cinema rimangono i suoi libri e una notevole quantità di pubblicazioni su tanti aspetti della settima arte contemporanea.

Le opere di Vincenzo Buccheri

La rivista Brancaleone.

Un importante contributo al rinnovamento dell’indagine sul cinema, Buccheri lo offre attraverso la rivista Brancaleone.

Brancaleone è una rivista quadrimestrale nata per l’iniziativa di Vincenzo Buccheri, Emiliano Morreale, Luca Mosso ed Alberto Pezzotta (quattro nomi di spicco della giovane critica cinematografica italiana); esce per la prima volta nel giugno del 2006 per i tipi della casa editrice L’ancora del mediterraneo. Il nome, scelto per la rivista, è evidentemente mutuato dal famoso personaggio di Mario Monicelli reso celebre anche dall’interpretazione di Vittorio Gassman.

Ecco cosa scrisse Matteo di Giulio nell’agosto del 2006:

Dall’esperienza del sito www.cinemi.it  un gruppo di giovani critici trenta-quarantenni dà il via ad una nuova interessante realtà editoriale trasversale. L’idea è di fornire domande e risposte che non siano il solito incensare chi fa e chi fruisce il cinema, italiano e non. Sia quello d’oggi, ben rappresentato dall’analisi delle case di produzione che attualmente operano sul nostro territorio, che quello di ieri, più vitale e prolifico, che trova la propria ideale [in]quadratura in un’esaustiva intervista al regista Vittorio De Seta. Il sottotitolo – «Cinema italiano: realtà e sogno» – e l’immagine di un cestino della spazzatura posta sulla copertina parlano chiaro: fare piazza pulita dei luoghi comuni e provare a rinnovare i sentieri della critica. Attraverso la raccolta di pensieri diversi seppure a tema unico, tentando di osservare, non per forza con sguardo super partes, quella che è, allo stato delle cose, la fotografia del panorama del nostro cinema. L’importante, come ben sottolineato dalla propedeutica premessa, belligerante nei contenuti ma molto acuta e sottile nei toni, è rimanere con i piedi per terra e distaccarsi dalla cartolina statica e priva di senso che potrebbe derivarne. Brancaleone è un qualcosa di diverso, un fenomeno-altro, che stimola il lettore a crescere di pari passo con chi scrive e, si spera, con l’oggetto stesso del contendere…continua.

 

I libri di Vincenzo Buccheri.

La scienza del sogno.

La scienza del sogno.

La scienza del sogno.

La scienza del sogno raccoglie alcuni dei principali scritti critici di Vincenzo Buccheri, usciti fra il 1992 e il 2009. Sono recensioni, saggi, provocazioni, distillati di ironia, intuizioni fulminee o riflessioni ampie e organiche: pagine intensissime, in cui il cinema riesce a essere insieme un oggetto d’amore e un luogo del pensiero. Un libro essenziale per capire che cos’è la critica e come interpretarne i luoghi più frequentati: l’autore, il cinema postmoderno, il trionfo del midcult, il destino del cinema italiano. E per dare un senso alla nostra posizione di spettatori.

Stile Cines. Studi sul cinema italiano 1930-1934.

Stile Cines di Vincenzo Buccheri.

Stile Cines di Vincenzo Buccheri.

Storia, uomini e film della Cines dal 1930 al 1934: negli anni del passaggio al sonoro e dei proclami di rinascita del cinema nazionale, la Cines, più tollerata che sostenuta dal fascismo, diventa, grazie a Pittaluga e a Cecchi, la principale casa di produzione del Paese prima di Cinecittà e porta sugli schermi un nuovo linguaggio filmico, eclettico e cosmopolita. Vincenzo Buccheri ne ricostruisce il sistema e analizza lo stile dei suoi film più celebri, nel contesto di alcune questioni di storia culturale: la ricerca di un’identità italiana, la dialettica tra intellettuali e regime, il nesso tra estetiche di massa, modi di produzione, ideologia.

La Società Italiana Cines.

La Cines sorse a Roma il 1º aprile del 1906 dalla trasformazione in società anonima della Alberini & Santoni, manifattura di soggetti e films cinematografiche, nata nel 1904 per iniziativa di Alberini e Santoni, con teatro di posa in via Appia Nuova (poi via Veio) fuori Porta San Giovanni.

Costituita con un capitale iniziale di 250.000 lire, aveva la finalità di produrre pellicole, fabbricare apparecchi e commerciare in tutti gli accessori relativi alla cinematografia, fotografia e tecniche affini. Tutti i poteri della società erano concentrati nelle mani del facoltoso ingegnere romano Adolfo Pouchin Foggia (amministratore unico). Santoni lasciò la Cines poco tempo più tardi mentre Alberini, pur non abbandonandola, rivestì nella società un ruolo non particolarmente importante.

Nell’estate 1906, il regista francese Gaston Velle, proveniente dalla Pathé di Parigi dove lavorava da due anni, accompagnato dagli scenografi Dumesnil e Vasseur e dall’operatore Vauzèle, specialista in trucchi, giunse alla Cines. Furono realizzate quell’anno La Malia dell’oro, Pierrot innamorato e Viaggio in una stella….continua

 

Takeshi Kitano.

Takeshi Kitano

Takeshi Kitano.

Takeshi Kitano nasce a Tokyo nel 1947. Popolare comico e showman televisivo, scrittore di pamphlet, attore e poi pittore, esordisce quasi per caso dietro la macchina da presa e diventa il più grande regista giapponese dei nostri tempi. Geniale creatore di immagini, nei suoi cruenti e poetici film di gangster, nelle sue favole tenere e crudeli, mescola arte e gioco, tragedie e burlesque, raccontando lo stupore dell’uomo davanti alla bellezza della natura, alla violenza, alla morte. Tra i suoi film: Sonatine (1993), Hana-bi (1997), L’estate di Kikujiro (1999), Brother (2000), Dolls (2002), Zatoichi (2003).

Sguardi sul postmoderno.

Sguardi sul postmoderno

Sguardi sul postmoderno.

Sguardi sul postmoderno. Nella lunga serie di contributi dedicati al concetto di postmoderno, il cinema ha sempre goduto, fino ad oggi, di uno spazio marginale. Assenza quanto meno sospetta, se si pensa all’importanza del linguaggio per immagini nella definizione stessa dell’idea di postmodernità. Il presente volume, in questo senso, cerca di interrogarsi sul senso del binomio cinema/postmoderno, adottando una prospettiva di analisi che coniuga lo studio delle forme estetiche e quello dei processi culturali, l’analisi dei testi e l’attenzione ai contesti sociali. (Tratto dalla Premessa dell’Autore)

Il film. Dalla sceneggiatura alla distribuzione.

Il film. Dalla sceneggiatura alla distribuzione

Il film. Dalla sceneggiatura alla distribuzione.

Il film. Dalla sceneggiatura alla distribuzione. Il libro illustra il processo di realizzazione di un film, dalla formulazione dell’idea narrativa alla distribuzione del prodotto finito, attraverso le fasi di pre-produzione, produzione e post-produzione. Il ciclo del film viene ripercorso sia dal punto di vista tecnico-organizzativo, sia da quello estetico-creativo. Particolare attenzione è riservata alle tecniche della sceneggiatura, della regia e del montaggio.

Lo stile cinematografico.

Lo stile cinematografico

Lo stile cinematografico.

Lo stile cinematografico. Quella di stile sembra essere da tempo una nozione passe-partout che interseca molti campi dell’attività umana: la storia dell’arte, la critica letteraria, la sociologia, l’antropologia, lo sport, la moda… In realtà, l’idea di stile è tutt’altro che univoca, e la sua storia nei diversi ambiti culturali si dimostra piuttosto intricata. Con il trionfo del concetto novecentesco di “stile visuale”, entra in gioco il ruolo della tecnologia, l’orizzonte percettivo definito dai mass media, la necessità di “firme” e “marchi di fabbrica” funzionali dalla società dei consumi: proprio in quanto arte e medium, il cinema diventa dunque il principale ambito di elaborazione dell’idea di stile. Questo volume intende ricostruire il dibattito attraverso un doppio itinerario, teorico e analitico, formulando nel contempo una precisa proposta metodologica: l’idea di una socio-stilistica del cinema, in cui le forme appaiono come sintomi rivelatori di tensioni culturali, e insieme come profondi schemi conoscitivi.

 

 

 

Joel e Ethan Coen.

I fratelli Joel e Ethan Coen.

I fratelli Joel e Ethan Coen.

Joel e Ethan Coen di Vincenzo Buccheri. I fratelli Joel e Ethan Coen hanno firmato in coppia alcuni dei film più geniali degli ultimi anni. Definiti manieristi, falsari, giocolieri, essi sono in realtà dei registi-critici, portatori di una ideologia “contro” e acuti osservatori della faccia “negativa” dell’America, descritta in atmosfere surreali sulle quali si innestano improvvisi scarti di violenza incontrollata. Il volume ripercorre le loro opere cinematografiche e riporta numerosi dati e notizie, accompagnati da un’analisi critica.

Al momento questo libro non è reperibile su nessuno dei principali siti specializzati.

Abbiamo trovato traccia di una versione inglese a questo link, ma non garantiamo nulla.

 

 

 

Le opere di Vincenzo Buccheri

 Vincenzo Buccheri le pubblicazioni.

Grande è stato il contributo di Vincenzo Buccheri allo studio, la comprensione e l’irterpretazione del Cinema e dei suoi maestri.

Molto è facilmente reperibile, altri lavori lo sono meno.

L’importante è che rimanga vivo in tutti noi il ricordo e l’ammirazione per questo grande innamorato del cinema.

Monografie
V. Buccheri, Joel e Ethan Coen, Il Castoro, Milano 1999, pp. 125 (nuova edizione accresciuta e illustrata 2002, pp. 145)
V. Buccheri, Sguardi sul postmoderno. Il cinema contemporaneo: questioni, scenari, letture, ISU – Università Cattolica, Milano 2000, pp. 180
V. Buccheri, Takeshi Kitano, Il Castoro, Milano 2001, pp. 137 (nuova edizione accresciuta e illustrata 2004, pp. 159)
V. Buccheri, Il film. Dalla sceneggiatura alla distribuzione, Carocci, Roma 2003 (6^ edizione 2008), pp. 289
V. Buccheri, Stile Cines. Studi sul cinema italiano 1930-1934, Vita e Pensiero, Milano 2004, pp.158
V. Buccheri, Lo stile cinematografico. Teoria e analisi, Carocci, Roma (prossima pubblicazione)

Curatele
V. Buccheri – L. Malavasi (a cura di), La piccola impresa cinematografica in Italia, Carocci, Roma 2006
V. Buccheri – E. Morreale – L. Mosso – A. Pezzotta (a cura di), Brancaleone 1. Cinema italiano: realtà e sogno, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2006, pp. 159
V. Buccheri – E. Morreale – L. Mosso – A. Pezzotta (a cura di), Brancaleone 2. Il cinema e il suo doppio, Agenzia X, Milano 2007, pp. 189

Saggi su libro
V. Buccheri, “Il racconto del sentire”, in A. Negri (a cura di), Immagini del sentire. Introduzione alla comunicazione audiovisiva postmoderna, ISU – Università Cattolica, Milano 1997, pp. 81-99
V. Buccheri, “La famiglia di Ettore Scola. La scena del quotidiano”, in L. Micciché (a cura di), Schermi opachi. Il cinema italiano degli anni ‘80, Marsilio, Venezia 1998, pp. 320-329
V. Buccheri, “Il contratto spettatoriale nel cinema e nel teatro”, in F. Deriu (a cura di), Lo schermo e la scena, Marsilio, Venezia 1999 (con Francesco Casetti), pp. 19-31
V. Buccheri, “L’immagine al presente. Il Lavoro di Luchino Visconti, episodio di Boccaccio ‘70”, in V. Pravadelli (a cura di), Il cinema di Luchino Visconti, Ed. Bianco & Nero, Roma 2000, pp. 187-198
V. Buccheri, “Il film”, in F. Colombo – R. Eugeni (a cura di), Il prodotto culturale, Carocci, Roma 2001, pp. 129-146
V. Buccheri, “Il pernacchio e la storia”, in L. De Franceschi (a cura di), Lo sguardo eclettico. Il cinema di Mario Monicelli, Marsilio, Venezia 2001, pp. 162-175
V. Buccheri, “Francis Ford Coppola”, in L. Gandini – R. Menarini (a cura di), Hollywood 2000. Panorama del cinema americano contemporaneo. II. Autori, Le Mani, Genova 2001, pp. 88-97
V. Buccheri, “Mappe per un debutto: profili e tendenze nel cinema degli esordienti”, in G. De Vincenti (a cura di), Storia del cinema italiano, Vol. X – 1960/1964, Marsilio/Ed. Bianco & Nero, Venezia/Roma 2001, pp. 160-170
V. Buccheri, “Transiti e viaggi. Geografia dell’irrequietezza”, in G. Canova (a cura di), Storia del cinema italiano, Vol. XI – 1965/1969, Marsilio/Ed. Bianco & Nero, Venezia/Roma 2002, pp. 201-208
V. Buccheri, “1941 – Piangere per Dumbo”, in E. Alberione (a cura di), Incubi e meraviglie. Il cinema di Steven Spielberg, Unicopli, Milano 2002, pp. 131-135
V. Buccheri, “La ‘bottega’ di Monicelli”, in V. Zagarrio (a cura di), Storia del cinema italiano, Vol. XIII, 1977 – 1985, Marsilio/Ed. Bianco & Nero, Venezia/Roma 2005, pp. 128-136
V. Buccheri, “L’analisi del film. Un’antologia critica”, in G. Carluccio – F. Villa (a cura di), La post-analisi. Intorno e oltre l’analisi del film, Kaplan, Torino 2005, pp. 141-159
V. Buccheri, “La crisi della Cines e il panorama produttivo”, in O. Caldiron (a cura di), Storia del cinema italiano, Vol. V, 1934 – 1939, Marsilio/Ed. Bianco & Nero, Venezia/Roma 2006, pp. 107-127
V. Buccheri, “L’età neobaricca”, in V. Buccheri – E. Morreale – L. Mosso – A. Pezzotta (a cura di), Brancaleone 1. Cinema italiano: realtà e sogno, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2006, pp. 32-37
V. Buccheri, “Stile”, in G. Carluccio – F. Villa (a cura di), L’intertestualità. Lezioni, lemmi, frammenti di analisi, Kaplan, Torino 2006, pp. 96-102
V. Buccheri, “Ritorno al futuro”, in G. Canova (a cura di), Robert Zemeckis, Marsilio, Venezia 2008, pp. 47-62
V. Buccheri, “Nella valle di Elah: post-bellico, post-umano, post-autoriale, in L. Gandini, A. Bellavita (a cura di), Ventuno per undici. Fare cinema dopo l’11 settembre, Le Mani, Genova 2008, pp. 195-202
V. Buccheri, “Emilio Cecchi e il cinema”, in R. De Berti, R. Eugeni, M. Locatelli (a cura di), Figure della modernità, ETS, Pisa 2008
V. Buccheri, “Il post ’68: i generi scavalcano gli autori come spie delle contraddizioni sociali e culturali”, in F. de Bernardinis (a cura di), Storia del cinema italiano, Vol. XII, 1970-1976, Marsilio/Ed. Bianco & Nero, Venezia/Roma 2009
V. Buccheri, “Pulp Fiction”, in V. Zagarrio (a cura di), Quentin Tarantino, Marsilio, Venezia 2009
V. Buccheri, “Lo stile del noir tra classico e moderno”, in G. Alonge – G. Carluccio (a cura di), Otto Preminger, Kaplan, Torino 2009

V. Buccheri, “Un mondo perfetto”, in G. Carluccio (a cura di), Clint Eastwood, Marsilio, Venezia, in stampa
V. Buccheri, “Cecchi, gli intellettuali e il cinema”, in L. Quaresima (a cura di), Storia del cinema italiano, Vol. IV, 1924 – 1933, Marsilio/Ed. Bianco & Nero, Venezia/Roma, in stampa
Saggi in rivista
V. Buccheri, “Della vera immagine (saggio su La doppia vita di Veronica)”, in Cinema & Cinema, 63, Anno 19, gennaio/aprile 1992, pp. 105-110
V. Buccheri, “Il critico che chiedeva troppo (Bozza d’intervento per un dibattito sulla Critica seguito in piedi dall’ultima fila)”, in Segnocinema, 70, novembre-dicembre 1994, pp. 2-5
V. Buccheri, “Vent’anni dopo. Come comunicano i film di oggi: dal contratto al contatto, dal credere al sentire”, in Segnocinema, 82, novembre-dicembre 1996, pp. 2-6
V. Buccheri, “Domani è un altro gioco. Che cos’è l’estetica postmoderna e perché parlano male di lei”, in Segnocinema, 88, novembre-dicembre 1997, pp. 20-22
V. Buccheri, “Per un’analisi dell’etica dei testi pubblicitari: note di metodologia semiotica”, in Comunicazioni Sociali Anno XX, n. 2, aprile-giugno 1998, pp. 309-310
V. Buccheri, “Dal tramonto all’alba. Vecchie ideologie e nuovi media, tra musica e video”, in Segnocinema, 94, novembre-dicembre 1998, pp. 2-7
V. Buccheri, ” La volgarità nella critica e nella scrittura: le parole sono importanti?”, in Segnocinema, 97, maggio-giugno 1999, pp. 25-27
V. Buccheri, “Suspense cinematografica e creazione dell’attenzione: analisi comparata di due sequenze hitchcockiane”, Ikon, n. 39, 1999 (con S. Colombo e M. Scaglioni), pp. 119-151
V. Buccheri, “L’ovvio è l’ottuso. Forma, funzioni e ricezione dei primi piani televisivi al cinema”, in Segnocinema, 98, luglio-agosto 1999, pp. 30-32
V. Buccheri, “Accadde domani. Sul cinema di cui non si può parlare è meglio tacere”, in Segnocinema, 101, gennaio-febbraio 2000, pp. 20-22
V. Buccheri, “Wöllflin e Godzilla. La fantascienza e il superamento della forma”, in Segnocinema, 102, marzo-aprile 2000, pp. 25-27
V. Buccheri, “Il terzo escluso. Quali categorie per una storia del cinema?”, in Segnocinema, 103, maggio-giugno 2000, pp. 27-28
V. Buccheri, “Facciamoci del male. Il realismo traumatico e il cinema della resistenza umana”, Segnocinema, 114, marzo-aprile 2002, pp. 14-16
V. Buccheri, “Oltre il genere, gli stili”, in R. Eugeni – L. Farinotti (a cura di), Territori di confine, in Comunicazioni Sociali, Anno XXIV, n. 2, maggio-agosto 2002, pp. 186-193
V. Buccheri, “Vero su bianco. L’artista di massa, il colore, il dispiacere”, in Segnocinema, 120, marzo-aprile 2003, pp. 24-27
V. Buccheri, “Matteo Garrone”, in Segnocinema, 121, maggio-giugno 2003, pp. 14-16
V. Buccheri, “Stili di rappresentazione nel cinema italiano degli anni Trenta: la produzione Cines dal 1930 al 1934”, in Cinema & Cie. International Film Studies Journal, n. 2, spring 2003, pp. 146-147
V. Buccheri, “La piccola impresa cinematografica in Italia”, in Bianco & Nero, anno LXV, n. 2 (fascicolo n. 549), maggio-agosto 2004 (con Luca Malavasi), numero monografico La sensibilità meccanica. Cinema e tecnologia in Italia (a cura di Francesco Casetti e Mariagrazia Fanchi), pp. 69-78
V. Buccheri, “Tutti capolavori. L’estetico come ideologia della consolazione”, in Segnocinema 132, marzo-aprile 2005, pp. 23-25
V. Buccheri, “Il mondo sperduto: Spielberg dopo l’11 settembre”, in La Valle dell’Eden, anno IX, n. 18, gennaio-giugno 2007, dossier “Americana. Cinema e televisione negli Stati Uniti dopo l’11 settembre”, a cura di Giaime Alonge e Giulia Carluccio, pp. 75-83
V. Buccheri, “Uno stile recitativo per la Nouvelle Vague?”, in L’asino di B., anno XI, n. 12, gennaio 2007, numero speciale “Teorie, storia e arte dell’attore cinematografico e televisivo”, a cura di Mariapaola Pierini, pp. 69-78
V. Buccheri, “Goodbye cinema?”, in Segnocinema, n. 152, luglio-agosto 2008, pp. 4-9

V. Buccheri, “Il cinema in questione”, in Segnocinema, n. 155, gennaio-febbraio 2009, pp.4-9

V. Buccheri, “Occhi di serpente e il problema dell’attore nel cinema postmoderno”, in L’asino di B, numero speciale “L’attore fra teatro e cinema”, prossima pubblicazione.

Le opere di Vincenzo Buccheri


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Vincenzo Buccheri una vita di cinemaultima modifica: 2020-10-25T02:53:58+01:00da albatros-331
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