Place des Vosges a Parigi

Place des Vosges, Parigi e Simenon.

place des vosges a parigi

Place des Vosges, Parigi e Simenon. Foto di Pascal Bernardon su Unsplash

 

Place des Vosges è la piazza più antica di Parigi.

Place des Vosges è la piazza più antica di Parigi. Una piazza fra le più belle della città. Certamente una fra le più caratteristiche e famose.

È una piazza quadrata, chiusa sui quattro lati dai 36 edifici, sostanzialmente uguali, che ne costituiscono il perimetro.

Edifici alti e stretti, 9 per ogni lato, allineati, uno affianco all’altro, lungo i 140 metri di lunghezza di ciascun lato.

Al centro del lato sud, dalla parte di rue Saint-Antoine, un edificio simile agli altri, ma più alto: il Pavillon du Roi.

Sul lato opposto, affacciato sulla rue du Béarn, un edificio gemello: il pavillon de la Reine.

Lungo tutti i quattro lati della piazza ecco i tetti spioventi, in ardesia blu, su cui spiccano le finestre e gli abbaini delle mansarde. Sotto di essi i tre piani delle facciate, caratterizzati da un’unica finestra per piano e dai portici a livello del suolo, che proteggono l’ingresso agli ampi  negozi del piano terra e la passeggiata ad essi antistante.

Al centro della piazza un grande giardino, anch’esso quadrato, con vialetti in ghiaia che si intersecano l’un l’altro delimitandone gli spazi verdi; quattro grandi fontane poste ai vertici delle diagonali e, al centro, il monumento equestre dedicato al Re di Francia che ne vide l’inaugurazione: Luigi XIII.

Place des Vosges regina del Marais.

Place des Vosges si trova nel ben noto quartiere del Marais, collocata al confine fra il III e il IV arrondissement. È di certo fra i luoghi più turistici di Parigi, ma questo non ne intacca minimamente il fascino e la singolare bellezza.

Il Marais è uno storico quartiere parigino, situato per la maggior parte nel 3° e 4° arrondissement di Parigi, sulla riva destra della Senna.

Anticamente era una zona paludosa che, fin dal XII secolo, costituisce dominio feudale degli ordini religiosi, come l’Ordine del Tempio e l’Abbazia di Saint-Martin-des-Champs.

Nel corso dei secoli, i terreni, una volta bonificati, saranno suddivisi e lottizzati. La cinta fortificata, eretta da Carlo V fra il 1356 e il 1358, ne delimita il confine ad est e nord-est.

l quartiere divenne nel XVII secolo il luogo di residenza privilegiato della nobiltà e dell’alta borghesia parigina, che vi costruì i suoi palazzi, molti dei quali ancora esistenti.

A partire dalla metà del XVIII secolo, il quartiere fu gradualmente abbandonato dall’élite parigina a favore di Faubourg Saint-Honoré e Faubourg Saint-Germain, che erano più vicini alla corte di Versailles e offrivano più spazio.

Con la rivoluzione francese si completa la cacciata  dei ricchi proprietari ancora rimasti e il quartiere è progressivamente occupato da una popolazione di artigiani ed operai che si istalla nei vecchi palazzi ormai abbandonati ed edifica officine e fondaci negli ampi cortili interni.

I grandi lavori di sviluppo della Parigi nel XIX secolo avranno scarso impatto sul quartiere, che mantiene le sue strade strette, ma molti edifici di qualità andranno, comunque, perduti con il tempo.

Negli anni ’60, sotto l’impulso di André Malraux (Minisytro della cultura), viene inaugurato un programma di salvaguardia e conservazione del quartiere. Il Marais cosi conservato diviene un quartiere alla moda, frequentato da migliaia di turisti e ricercato dalle classi benestanti. Oggi, grazie ai suoi bei palazzi, ai tanti musei che vi sorgono, ai locali alla moda e agli artisti che li frequentano, il quartiere si è guadagnato una notevole fama come centro culturale parigino: molto “in” e all’avanguardia.

Place des Vosges e Georges Simenon.

La storia di questa piazza di Parigi è antichissima e, per certi aspetti, singolare e romantica, ma, almeno per quanto concerne questo nostro blog, l’aspetto più rilevante della sua vicenda riguarda il nostro caro Georges Simenon.

Lo scrittore, lasciato il lavoro di segretario presso il marchese di Tracy ed ormai deciso a dedicarsi esclusivamente alla propria carriera letteraria, torna a Parigi nel 1924. Trova un alloggio assai angusto a Montmartre, in una zona assai popolare della città. Appena le cose si mettono un po’ meglio, con i primi guadagni, cerca una nuova sistemazione, per se e per la moglie Tigy, che sia più vicina possibile al centro di Parigi. La trova al civico 21 della Place des Vosges.

Il palazzo dove viene ad abitare la famiglia Simenon vanta un’illustre storia. Nel 1660 era proprietà di Armand-Jean du Plessis, duca di Richelieu e di Fronsac, governatore di Parigi e della città fortificata di Le Havre: nipote del ben più noto Cardinale di Richelieu.

Poi la rivoluzione francese, come abbiamo già ricordato, provoca la fuga dell’antica nobiltà (i più fortunati ed accorti) e come il resto del Marais anche la Place des Vosges vede l’arrivo di una nuova umanità, costituita soprattutto da una piccola borghesia intraprendente: alcuni “rentiers” possessori di piccole rendite, impiegati e dipendenti statali.

La prima casa in “centro” di Simenon.

Al tempo in cui i Simenon vi vanno ad abitare, Place des Vosges, è popolata, soprattutto, da questa piccola borghesia dalle possibilità economiche piuttosto ridotte; nei cortili degli storici palazzi sono numerose le botteghe artigiane e i piccoli laboratori.

Nonostante questo, agli occhi dei due giovani immigrati belgi alla conquista di Parigi, si tratta di un considerevole salto di qualità.

In precedenza lui e la moglie abitavano una camera ammobiliata all’hôtel Beauséjour, nella rue des Dames a Montmartre. Ora sono molto più vicini al centro di Parigi ed a luminoso quartiere dove ferve la vita sociale ed intellettuale della città: Montparnasse.

La coppia, in un primo tempo, si accontenta di abitare i locali al piano terra: una stanza e mezzo, in uno spazio piuttosto angusto e “spartano”.

Simenon stesso lo descrive nel primo dei suoi Dettati, Un homme comme un autre, del 1975:

“Occupavamo una stanza grande, con un soffitto molto alto […], con due finestre che davano su un cortile lastricato in fondo al quale qualche albero e qualche arbusto aggiungevano una nota di verde. Questa stanza serviva per quasi tutto. Un divano fungeva da letto. Un grande tavolo era sia la mia scrivania che il tavolo della sala da pranzo.”

Quando approda in Place des Vosges, lo scrittore, ha al suo attivo un’intensa attività giornalistica – svolta, soprattutto, in collaborazione con l’amico editore Eugene Merle – e una moltitudine di racconti popolari pubblicati su svariate riviste e giornali parigini. Ora punta ad un primo salto di qualità e si lancia nella stesura di romanzi popolari, destinati al vasto pubblico, che li legge a puntate sui quotidiani o in volumetti a poco prezzo, pubblicati dai principali editori specializzati nel settore.

Sono romanzi d’ogni genere: d’avventura, d’amore, polizieschi, d’argomento bellico o vagamente erotico. Letteratura popolare, ma che può rendere bene, se non in termini di fama, certo in quelli di denaro.

È in questo momento che, Simenon, viene a sapere che al secondo piano dello stesso palazzo è disponibile un appartamento ben più spazioso, con un grande salone che dà sulla piazza. Decide seduta stante di affittalo, pur mantenendo i locali a piano terra, che divengono un atelier per Tigy che, a quel tempo, ancora dipinge. Nei nuovi locali trasferisce l’abitazione, e il proprio studio.

Potremmo definirlo: il periodo “eroico” della vita di Simenon!

Il suo migliore biografo, Pierre Assouline, lo descrive molto bene nell’opera che ha dedicato a Simenon:

“Simenon non si smentiva mai, aveva sempre il difetto di spendere più di quello che guadagnava e presto prese l’abitudine di spendere anche quello che non aveva ancora guadagnato…I soldi? Avrebbe scritto più racconti.”

Sono anni di attività sfrenata e di vita altrettanto sfrenata.

Le pareti dell’appartamento vengono ridipinti con colori sfacciatamente vivaci, mentre un modernissimo mobile bar, dal piano di cristallo smerigliato illuminato dal basso, si aggiunge molto presto all’arredamento.

Simenon e Tigy fra il Marais e Montparnasse.

Il quartiere del Marais è, allora, popolato da gente semplice o addirittura poverissima. Molti sono gli immigrati dall’Est Europa venuti a cercare rifugio in Francia, dopo il crollo degli Imperi centrali con la Grande guerra, per sfuggire dalla miseria e dai tumulti che devastano le loro terre d’origine. Numerosi fra loro gli ebrei ashkenaziti – sfuggiti ai tanti pogrom – immigrati dalle terre che furono degli Zar e degli Absburgo, e che vanno a popolare il quartiere detto Le Pletzl, fra la rue du Temple e la rue des Rosiers.

Poco importa di tutto questo ai giovani sposi Simenon e Tigy. Appena ne hanno il tempo piombano sulla Rive Gouche dove ferve la vita sociale ed artistica della città.

Lì vi sono i grandi locali alla moda, come la Coupole, la Rotonde o Il Dôme. Lì c’è la Parigi che conta e, in particolare per Simenon, c’è anche Joséphine Baker, la splendida soubrette in gonnellino di banana che ne infiammerà il cuore per un certo tempo.

Una vita frenetica e dispendiosa, ma – come già detto – qual è il problema? Basta scrivere qualche romanzo in più!

Alla fine, fra il 1924 e il 1931, saranno circa centonovanta i romanzi popolari usciti dalla sua penna e da quelle stanze di Place des Vosges.

Con il successo e la fama, lo scrittore, lascerà quella sua dimora nella splendida piazza parigina ed è noto il numero considerevole di traslochi che caratterizzeranno tutta la sua vita. Eppure non rinuncerà mai a questo suo primo, vero, domicilio parigino. Nemmeno quando per ben dieci anni si trasferisce negli Stati Uniti.

Oggi, se non è cambiato nulla negli ultimi tempi, quello che fu l’atelier di Tigy è ancora occupato da una galleria d’arte: l’Art Symbol Gallery. Vi si espongono opere di grandi artisti contemporanei, che – diciamolo pure – a me non fanno sempre impazzire, ma che trovano il consenso di molti e ben più qualificati di me; i quali, evidentemente ne apprezzano il valore.

In ogni caso, questo, è un piacevole segno di continuità.

Place des Vosges e Maigret.

Abbiamo visto quanto Place des Vosges rivesta una peculiare importanza nella vita dello scrittore, di lingua francese, più prolifico del ‘900.

Possiamo arrivare ad affermare che è proprio da questo luogo fortemente simbolico che Simenon muove i primi, risoluti, passi alla conquista di Parigi e del mondo intero.

Così non resteremo certo stupiti scoprendo quanto, il ricordo di questa piazza, permanga nelle opere successive dello scrittore e, addirittura, quanto ad essa sia debitore il personaggio, in assoluto, più famoso concepito dalla mente di Simenon: Maigret.

C’è chi sostiene che il commissario Maigret debba il suo nome proprio ad un abitante della Place des Vosges.

Un vicino di casa dello scrittore, tale Paul-Maurice Maigret, laureato in medicina e impiegato presso i laboratori Hoffmann-La Roche che affacciavano sul cortile interno del palazzo.

Difficile dire se sia proprio vero, ma è per lo meno verosimile.

Non dimentichiamo gli studi di medicina intrapresi e poi interrotti da Maigret, e che fra i personaggi fissi, della serie di romanzi che lo vedono protagonista, vi è, per lungo tempo, il dottor Paul (medico legale della Polizia Giudiziaria), e che, proprio in uno dei primissimi romanzi – uno dei 19 editi da Fayard – si narra di un omicidio commesso in un laboratorio farmaceutico sito proprio in Place des Vosges numero 21.

Place des Vosges rimane dunque nel cuore dello scrittore e non stupisce, quindi, che la si ritrovi a fare da sfondo a molti dei romanzi che narrano le inchieste del commissario Maigret.

In uno dei primissimi, come il già citato L’ombra cinese, dove i fatti salienti della vicenda si svolgono proprio nella piazza, ma anche in altri come il racconto L’amoureux de Madame Maigret del 1939, La rivoltella di Maigret del 1952 e, addirittura, in uno degli ultimi: Maigret e il produttore di vino del 1970!

Naturalmente, per lo scrittore, la piazza non cambia mai nel corso degli anni, come, del resto, tutta Parigi. Rimarranno sempre quelle che lui ha conosciuto: negli anni fra il ’20 e il ’30 del novecento.

Una Places des Vosges “piccola piccola”.

Nel racconto scritto da Simenon nel 1937, pubblicato da Gallimard nel 1939, L’Amoureux de Mme Maigret, vediamo un commissario temporaneamente alloggiato in Place des Vosges. L’opera verrà proposta al pubblico italiano in un adattamento televisivo di Mario Landi nel 1966. Viene inserito nella famosissima serie Le inchieste del commissario Maigret, con protagonista il formidabile Gino Cervi.

In quel particolare episodio, gli italiani, ebbero modo di vedere la gradevolissima versione di una Place des Vosges, interamente ricostruita in studio. Una ricostruzione non troppo fedele all’originale, ad essere sinceri, ma a colpire sono, in particolare, le dimensioni, assolutamente microscopiche, della piazza.

Direi che è quasi commovente a rivederlo oggi.


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Place des Vosges a Parigiultima modifica: 2023-01-12T10:07:00+01:00da albatros-331
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