Ettore Scola l’amore ricambiato della Francia

Ettore Scola l’amore ricambiato della Francia.

 

Ettore Scola

Ettore Scola

Ettore Scola l’amore ricambiato della Francia.

L’amore della Francia per Ettore Scola, sicuramente uno dei grandi registi italiani, recentemente scomparso, traspare chiaramente dal post pubblicato sulla propria pagina Facebook, a pochi minuti dalla morte del regista, da La Cinematheque francaise:

“Nous l’avons tant aimè”.

Ricordiamo tutti titoli come C’eravamo tanto amati del 1974 o Una giornata particolare del ’77 (cui io, personalmente sono molto legato), film entrati nella storia del cinema italiano del dopoguerra, ma anche Il mondo nuovo del 1982, film italo-francese (titolo originale La Nuit de Varennes), o Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? del 1968 e, ancora, I nuovi mostri, sempre del 1977 e il magnifico Brutti, sporchi e cattivi del 1976 premiato al Festival di Cannes.

Ettore Scola: tanti premi e quattro nomination all’Oscar.

Ettore Scola ebbe, nella sua carriera, molti riconoscimenti e premi. Fra gli altri ben quattro nomination all’Oscar come migliore film straniero: Una giornata particolare, I nuovi mostri, Ballando ballando (produzione italo-franco algerina dell’1983) e, nel 1988, La famiglia (sempre una produzione italo-francese).

Vittorio Gassman e Fanny Ardant nel film del 1988 La famiglia

Vittorio Gassman e Fanny Ardant nel film del 1988 La famiglia

 

In questo articolo di Paride Leporace, direttore della Lucana Film Commission, apparso ieri su L’Huffington Post, un ricordo del grande cineasta autore di tante pellicole sia in Italia che in Francia.

Ettore Scola il regista.

Ettore Scola nasce a Trevico, piccolo centro dell’Appennino campano, il 10 maggio del 1931, poco dopo la sua nascita la famiglia si trasferisce a Roma, nel rione Esquilino, dove Ettore cresce e frequenta il Liceo classico Pilo Albertelli.

Appena quindicenne disegna vignette che porta alle riviste umoristiche come Marc’Aurelio e Il travaso delle idee. Ancora studente alla facoltà di giurisprudenza presso l’Università di Roma, diviene collaboratore dello stesso Marc’Aurelio.

Dall’inizio degli anni cinquanta comincia a scrivere sceneggiature di commedie all’italiana, spesso in coppia con Ruggero Maccari. Dalla fine degli anni quaranta collabora con i testi a diverse trasmissioni di varietà sia radiofonici che televisivi della Rai.

Esordisce alla regia nel 1964, ma il suo primo grande successo lo conseguirà quattro anni dopo dirigendo Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier in Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?

Con Sordi lavorerà altre tre volte: I nuovi mostri (1977) e nei film La più bella serata della mia vita (1972) e Romanzo di un giovane povero (1995).

Con i film Il commissario Pepe (1969) e Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) (1970) Ettore Scola chiude gli anni ’60 ed inaugura il decennio successivo, che sarà il più importante della sua carriera.

Nel 1974 dirige quello che probabilmente è il suo capolavoro: C’eravamo tanto amati. Pellicola che ripercorre un trentennio di storia italiana attraverso le vicende di tre amici: l’avvocato Gianni Perego (Vittorio Gassman), il portantino Antonio (Nino Manfredi) e l’intellettuale Nicola (Stefano Satta Flores), i primi due innamorati di Luciana (Stefania Sandrelli).

Nel film, dedicato a Vittorio De Sica, compaiono anche Marcello Mastroianni, Federico Fellini e Mike Bongiorno nella parte di loro stessi, oltre ad Aldo e Lella Fabrizi e Giovanna Ralli. Tutte figure artistiche che sono state particolarmente significative nella storia del Cinema italiano del secondo dopoguerra.

Ettore Scola è ora un regista di fama internazionale ed i film che realizza godono di grande considerazione. Non tutti lo meritano allo stesso modo: vedi il grottesco e decisamente troppo sopra le righe Brutti, sporchi e cattivi del1976, con Nino Manfredi. Molto superiore la pellicola realizzata l’anno successivo, Una giornata particolare, con Marcello Mastroianni e Sophia Loren.

Nel 1980 il regista porta sul grande schermo l’amaro bilancio di un gruppo di intellettuali di sinistra in crisi ne La terrazza, con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant e Marcello Mastroianni.

Nel 1981, il regista si allontana dal cinema sociale, realizzando una rigorosa versione cinematografica del capolavoro della letteratura ottocentesca Passione d’amore, tratto dal romanzo di Tarchetti Fosca, con Valeria D’Obici nella parte della protagonista.

Nel 1982, con il Il mondo nuovo (1982), dove Mastroianni impersona Giacomo Casanova, affronta i temi della Rivoluzione francese.

Nel 1987 Ettore Scola realizza un altro grande film: La famiglia, commedia che ripercorre 80 anni di storia (1906-1986) attraverso la saga di una famiglia italiana. La pellicola si avvale dell’interpretazione di Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant.

Nel 1998 gira La cena, sempre con Gassman, la Ardant e la Sandrelli, nel 2001 Concorrenza sleale, con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gérard Depardieu, e nel 2003 Gente di Roma.

Dieci anni dopo torna inaspettatamente per l’ultima volta dietro la macchina da presa per dirigere il documentario Che strano chiamarsi Federico, dedicato a Federico Fellini nel ventennale della scomparsa, con il quale partecipa fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.

Ettore Scola muore il 19 gennaio del 2016 a Roma.

 

“Nous l’avons tant aimè”, l’amore della Francia per Ettore Scola | Paride Leporace.

 

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Ettore Scola l’amore ricambiato della Franciaultima modifica: 2016-01-21T20:51:04+01:00da albatros-331
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