Il premio al giallo francese

Premio letterario Quai des Orfevres.

quai des orfèvres

Quai des Orfèvres, la mitica via sede della Polizia Giudiziaria di Parigi.

Prix du Quai des Orfevres 2021!

Il 3 novembre 2020 è stato assegnato il Premio Quai des Orfèvres 2021 e, nell’occasione, riproponiamo questo post aggiornandolo con le ultime novità.

Purtroppo l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di covid19 ha avuto ripercussioni anche sullo svolgimento dell’attività di assegnazione di questo prestigioso Premio, dedicato specificatamente agli scrittori francesi che si cimentano nel genere poliziesco.

Non poteva essere diversamente! Questo 2020 resterà nella storia e non certo felicemente.

Vista dunque la situazione sanitaria,  la proclamazione del Premio Quai des Orfèvres non è potuta avvenire, come accate abitualmente, presso la Direzione Regionale della Polizia Giudiziaria, 36 rue du Bastion, con tutta l’ufficialità che l’avvenimento culturale merita.

Sotto l’autorità del Direttore della Polizia Giudiziaria, Christian Sainte, i 21 giurati – alti magistrati, ufficiali di polizia qualificati, ex direttori del “36”, avvocati e giornalisti – hanno comunque deliberato ed eletto un vincitore dopo aver valutato tra i tanti manoscritti anonimi inviati.

Quindi, in qualità di Presidente Onorario del Premio, Didier Lallement, Prefetto di Polizia di Parigi, ha annunciato il vincitore del Premio Quai des Orfèvres 2021.

Il vincitore di questa edizione 2021 è dunque Christophe Gavat, con il suo romanzo: Cap Canaille.

Christophe Gavat poliziotto e scrittore.

Christophe Gavat, nato nel 1966, è un commissario di polizia ed allo stesso tempo uno scrittore.
È entrato nella polizia nel 1989. Con il grado di tenente, è inviato di stanza, prima, nella regione di Parigi, poi a Lione, all’interno della sicurezza dipartimentale.

Nel 1996 Gavat è stato insignito della Medaglia d’Onore per un atto di coraggio e dedizione,per il suo comportamento durante una rapina in banca in cui uno dei suoi colleghi è rimasto ferito.

Superato il concorso e divenuto Commissario, nel 2002, lavora a Cannes e Perpignan poi è nominato capo della sezione della Polizia Giudiziaria di Grenoble  nel 2010 ed inseguito a Lione.

A questo punto la sua carriera in polizia subisce un drammatico arresto a causa di uno scandalo che ha travolto il superiore diretto di Gavat coinvolgendo quest’ultimo pesantemente nell’inchiesta che ne deriverà.

Christophe Gavat, posto agli ordini del vicedirettore della  PJ di Lione Michel Neyret, è stato arrestato durante le indagini che travolgono il superiore nel 2011.

Le accuse sono gravi: associazione a delinquere, traffico di droga, appropriazione indebita di sigilli e furto.

Sospeso dalle sue funzioni, contro di lui è aperta un’indagine, ma Gavat non rinuncia a difendersi.

In un primo momento la sua posizione giudiziaria sembra alleggerirsi solamente, visto che le accuse si riducono a quella di “negligenza”, per  non aver avvertito i suoi superiori che Michel Neyret gli chiedeva di commettere un atto illegale.

Reintegrato in polizia nel 2012, deve però subire un processo per appropriazione indebita e possesso e trasporto di stupefacenti.

Il processo ha inizio nel maggio del 2015 e si conclude il 5 luglio del 2016 con l’assoluzione di Christophe Gavat.

Ci sarà poi un processo d’appello, durante il quale l’accusa non muove alcuna imputazione a Gavat. La triste vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto ha termine il 12 giugno del 2018, con il riconoscimento dell’innocenza de commissario che, ormai, è diventato anche uno scrittore.

Come dicevamo, Gavat, è reintegrato nel 2012 e nominato vicedirettore della Polizia di frontiera del dipartimento della Guyana.

Ed è qui che inizia la sua nuova carriera di scrittore. Nel suo primo libro, 96 heures, un commissaire en garde à vue, pubblicato nel 2013, pochi mesi dopo l’interrogatorio nella “vicenda Neyret”, Christophe Gavat ripensa alla sua carriera, proclama la sua innocenza e critica il modo in cui è stata condotta l’indagine.

A questa opera prima di Gavat si ispirerò, molto liberamente il regista Olivier Marchal per il suo film Borderline.

Nel suo secondo libro, Flic un jour, flic toujours. La 97e Heure, Christophe Gavat, torna ad aneddoti significativi della sua vita di agente di polizia e guarda con ironia la polizia e le istituzioni giudiziarie francesi.

Ispirato in qualche modo alla sua vicenda esistenziale, prima ancora che giudiziaria, è certamente anche la terza opera di Christophe Gavat, pubblicata nel 2018: Corruption ordinaire.

Dopo aver annunciato la fine della sua carriera all’inizio del 2014, ha ripreso il servizio il 15 settembre dello stesso anno, presso la stazione di polizia di Annecy.

Ora, il suo quarto romanzo, Cap Canaille, si rivela un’assoluta conferma delle qualità dello scrittore e gli consente di aggiudicarsi l’edizione 2021 del prestigioso Prix du Quai des Orfèvres.

Il premio letterario dedicato al Polar.

Il Premio è stato istituito nel 1946 da Jacques Catineau. Costituisce un importante riconoscimento per quegli autori francesi che vogliono cimentarsi con il romanzo poliziesco.

Ogni autore presenta all’attenzione della Giuria del Premio il proprio manoscritto inedito e in forma anonima.

La giuria è costituita da magistrati, poliziotti e comunque persone che per professione sono in grado di conoscere le dinamiche delle indagini di polizia ed è presieduta dal Direttore della Polizia Giudiziaria.

Se vogliamo, il Capo di Maigret. Quello da cui il nostro commissario capo si reca, ogni giorno alle nove in punto, per il quotidiano rapporto.

Coloro che desiderano partecipare al Premio Quai des Orfèvres devono inviare il loro manoscritto entro il 15 marzo di ogni anno.

Premio letterario quai des Orfevres: qualità e indipendenza.

Dalla sua creazione nel 1946 da Jacques Catineau, due principi hanno fondato la reputazione del Prix du Quai des Orfèvres: la qualità e l’indipendenza dei suoi giurati.
Sotto l’autorità del direttore in carica della polizia giudiziaria, è costituita una giuria composta da 22 elementi. Si tratta di magistrati senior, grandi ufficiali di polizia qualificati, ex direttori dei “36”, avvocati e rinomati giornalisti. Tutti elementi di riconosciuta l’indipendenza.

Riuniti in quei locali dove ancora aleggia la presenza del personaggio di Maigret, i giurati valutano una selezione di manoscritti anonimi. Essi ignorano l’identità degli autori. Vengono presi in considerazione esclusivamente il valore del testo, l’interessenel che esso suscita, il rispetto delle procedure di polizia, sia scientifiche che giudiziarie e la plausibilità della vicenda narrata.

La singolarità di questa procedura offre a tutti i candidati la massima equanimità di giudizio, anche per coloro che non provengono dall’ambiente letterario. Tutti si presentano quindi alla pari.

Premio Quai des Orfèvres: 50.000 mila copie al vincitore.

Il vincitore del Premio Quai des Orfèvres otterrà di vedere pubblicato il proprio libro dall’editore Arthème Fayard (dal 1951 al 1955 fu l’editore Hachette), in un minimo di 50.000 copie.

Si tratta quindi di un appuntamento piuttosto importante per gli scrittori francesi (possono partecipare solo loro), che può trasformarsi in un invidiabile trampolino di lancio per colui che riesce ad aggiudicarsi la vittoria.

Bisogna ammettere che, tra tutti i vincitori del premio dal ’46 ad oggi, non sono poi molti coloro che hanno conquistato una certa notorietà e fama duratura in Francia.

Ciò nonostante vincere il Prix du Quai des Orfèvres rimane un traguardo ambito da moltissimi autori che si dedicano al genere poliziesco.

Evidentemente vincere i premi letterari non è sufficiente per costruire una durevole fama al proprio nome e una diffusa popolarità.  Simenon lo sapeva bene e non ha mai amato particolarmente il mondo dei premi letterari.

Naturalmente è buona cosa che vi siano queste possibilità di debutto, che non guastano certamente.

Premio letterario Quai des Orfèvres: i vincitori.

  • 1946: Jacques Levert, per Le Singe rouge
  • 1947: Jean Le Hallier, per Un certain monsieur…
  • 1948: Yves Fougères, per Nuit et brouillard
  • 1949: Francis Didelot, per L’Assassin au clair de lune
  • 1951: Maurice Dekobra, per Opération Magali
  • 1952: Saint Gilles (pseudonimo di Georges-Jean Arnaud), per Ne tirez pas sur l’inspecteur
  • 1953: Cécil Saint-Laurent (pseudonimo di Jacques Laurent), per Sophie et le crime
  • 1954: Alain Serdac & Jean Maurinay, per Sans effusion de sang
  • 1956: Noël Calef, per Échec au porteur
  • 1957: Louis C. Thomas, per Poison d’Avril
  • 1958: André Gillois, per 125, rue Montmartre
  • 1959: Jean Marcillac, per On ne tue pas per s’amuser
  • 1960: Rémy, per Le Monocle noir
  • 1962: Micheline Sandrel, per Dix millions de témoins
  • 1963: Roland Pidoux, per On y va, patron?
  • 1964: Jean-François Vignat, per Vertige en eau profonde
  • 1965: Paul Drieux, per Archives interdites
  • 1966: Julien Clay, per Du sang sur le grand livre
  • 1967: H.L. Dugall, per La Porte d’or
  • 1968: Bernard-Paul Lallier, per Le Saut de l’ange
  • 1969: Christian Charrière, per Dites-le avec des fleurs
  • 1970: Henry Chardot, per le Crime du vendredi saint
  • 1971: André Friederich, per Un mur de 500 briques
  • 1972: Pierre-Martin Perreaut, per Trop, c’est trop!
  • 1974: Michel Ressi, per La Mort du bois de Saint-Ixe
  • 1975: Bernard Matignon, per Une mort qui fait du bruit
  • 1976: Serge Montigny, per Une fleur per mourir
  • 1977: Jacquemard-Sénécal, per Le Crime de la maison Grün
  • 1978: Pierre Magnan, per Le Sang des Atrides
  • 1979: Julien Vartet, per Le Déjeuner interrompu
  • 1980: Denis Lacombe, per Dans le creux de la main
  • 1981: Michel Dansel, per De la part de Barbara
  • 1982: Hélène Pasquier, per Coup double
  • 1983: Maurice Périsset, per Périls en la demeure
  • 1984: Jean Lamborelle, per On écrase bien les vipères
  • 1985: Roger Labrusse, per Les Crimes du Bon Dieu
  • 1986: Michel de Roy, per Sûreté urbaine
  • 1987: Nicole Buffetaut, per Le Mystère des petits lavoirs
  • 1988: Yves Fougères, per Un agent très secret
  • 1989: Godefroy Hofer, per Plongée de nuit
  • 1990: Suzanne Le Viguelloux, per La Mort au noir
  • 1991: Frédéric Hoë, per Crimes en trompe l’œil
  • 1992: Louis-Marie Brézac, per Razzia sur l’antique
  • 1993: Gérard Delteil, per Pièces détachées
  • 1994: Jean-Louis Viot, per Une belle garce
  • 1995: Michel Gastine, per Quai de la Rapée
  • 1996: Gilbert Schlogel, per Rage de flic
  • 1997: Roger Le Taillanter, per Heures d’angoisse
  • 1998: Michel Sibra, per La Danse du soleil
  • 1999: André Delabarre, per Du sang sur les roses
  • 2000: André Arnaud, per Pierres de sang
  • 2001: Guy Langlois, per Le fond de l’âme effraie
  • 2002: André Klopmann, per Crève l’écran
  • 2003: Jérôme Jarrige, per Le bandit n’était pas manchot
  • 2004: Sylvie M. Jema, per Les Sarments d’Hippocrate
  • 2005: Jules Grasset, per Les Violons du diable
  • 2006: Christelle Maurin, per L’Ombre du soleil
  • 2007: Frédérique Molay, per La 7e femme
  • 2008: P.J. Lambert, per Le vengeur des catacombes
  • 2009: Christophe Guillaumot, per Chasse à l’homme
  • 2010: Gilbert Gallerne, per Au pays des ombres
  • 2011: Claude Ragon, per Du bois pour les cercueils
  • 2012 : Pierre Borromée, per L’hermine était pourpre
  • 2013 : Danielle Thiéry, per Des clous dans le cœur
  • 2014 : Hervé Jourdain, per Le Sang de la trahison
  • 2015 : Maryse Rivière, per Tromper la mort
  • 2016 : Lionel Olivier, per Le crime était signé
  • 2017 : Pierre Pouchairet, per Mortels Trafics
  • 2018 : Sylvain Forge, per Tension extrême
  • 2019 : Paul Merault, per Le Cercle des impunis
  • 2020: Alexandre Galien, per Les cicatrices de la nuit
  • 2021: Christophe Gavat per Cap Canaille

 

Un premio al poliziesco negato a Georges Simenon

Per concludere siamo costretti a sottolineare che Georges Simenon non vinse mai nemmeno un’edizione del Prix du Quai des Orfèvres. La ragione è molto semplice: il premio dedicato al poliziesco francese, è anche riservato esclusivamente ad autori francesi ed il nostro caro Simenon era belga: di nascita e nazionalità. Cosa che non cambiò mai in tutta la sua vita!

 

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Il premio al giallo franceseultima modifica: 2020-11-08T03:00:48+01:00da albatros-331
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2 comments for “Il premio al giallo francese

  1. 22 marzo 2020 at 10:33

    Molto molto bella la nuova grafica!!! Pulita, chiara, ordinata, originale! Bel colpo!
    Un’assidua lettrice silenziosa Carmina Avolio-Roma

    • 23 marzo 2020 at 0:11

      Grazie Carmina Avolio! In effetti mi sembra che la leggibilità del blog ne abbia guadagnato. Grazie anche di seguire Parigi con Maigret. Scrivere mi diverte e mi rilassa e spero sia lo stesso per chi legge.
      Vorrei pubblicare un po’ più spesso, ma come avrai notato sono un tantino discontinuo.
      Magari questo periodo di forzata cattività, potrà tornare utile almeno in questo.
      Grazie ancora e a presto risentirci.

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