Parigi Rue Delambre

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Parigi Rue Delambre

 

Parigi Rue Delambre

Parigi rue Delambre un indirizzo che compare più di una volta nei romanzi di Simenon che vedono il commissario Maigret protagonista.

Niente di eccitante stamattina. Giusto una coltellata in rue Delambre. (la furia di Maigret)

Ancora, ne “I sotteranei del Majestic”, è lì che uno dei sospettati abita con l’amante:

Ritroviamo poi Ramuel e Marie Deligeard a Parigi, in un appartamento ammobiliato piuttosto confortevole di rue Delambre: camera, cucina, bagno e ingresso, per un affitto di ottocento franchi al mese.

E, in “Cecile è morta”:

…Juliette e Dandurand riannodano la loro vecchia relazione…Probabilmente si incontrano nell’alloggio del ex avvocato, in rue Delambre…

In “Una testa in gioco” è ancora luogo d’incontro d’amori clandestini quanto fugaci:

…Li ho visti prendere l’aperitivo insieme alla Coupole…C’era una donnina in attesa, faceva un cenno a William…Lui annunciava: “Permetti cara? Devo fare una commissione qui vicino…” E tutti sapevano che andava a passare mezz’ora nel primo alberghetto di rue Delambre…

Rue Delambre è una delle strade di Parigi, piuttosto corta, poco più di 300 metri, chiusa, diciamo così, fra Boulevard Montparnasse, a nord, e Boulevard Quinet, a sud. A ovest rue Montparnasse e ad est Boulevard Raspail.

La via non è larga ed è piena di bar, negozi e ristoranti. Siamo nel 14° arrondissement, un pezzo di Bretagna nel cuore di Parigi. Qui gli immigrati bretoni che venivano a cercare lavoro e fortuna nella capitale, ritrovavano un po’ il colore e i profumi della loro terra. La “Mission Bretonne Ti ar Vretonned” è proprio al 22 di rue Delambre.

Parigi Rue Delambre.

Nata come punto di riferimento e sostegno per i bretoni in cerca di lavoro è, ora, un apprezzato punto di riferimento per chi ama la musica folk tradizionale. Vi si svolgono numerose iniziative culturali e concerti di musica bretone o irlandese. Anche il bar interno sembra essere molto apprezzato. Certo qualcosa è cambiato dagli anni ’30. Oggi la Mission Bretonne è incastonata fra un ristorante coreano e un sushi bar. Pazienza. Sempre i rue Delambre il bar Ty-Jos; classico ritrovo “celtico” per antonomasia.

 

I bretoni che venivano a cercare lavoro a Parigi arrivavano alla Gare Montparnasse e lì si fermavano, invadendo il quartiere, con piccoli bar e le attività commerciali. Poi, dal dopoguerra vennero gli Americani; soprattutto artisti che cercavano ispirazione a Parigi o ex militari innamoratisi della Ville Lumière e che non sapevano più staccarsene. Spesso erano entrambe le cose: ex militari e artisti: come Hemingwai che abitò al 113 di rue Notre-Dame-des-Champs. O come Malcom Cowley, o anche Man Ray ed Henry Miller (questi ultimi due proprio in rue Delambre all’ Hôtel Lenox). Ernest Hemingwai e Francis Scott Fitzgerald sembra si siano incontrati, la prima volta, proprio al Dingo Bar di rue Delambre nell’aprile del 1925.

Parigi. Ediz. illustrata

Hemingway e Fitzgerald

Hemingway e Fitzgerald

Un quartiere popolare e vivace, dove può scapparci una coltellata o una zuffa, dove un avvocato radiato per indegnità può andare ad abitare confondendosi fra la folla variopinta. Dove, in alberghetti di poche pretese, si possono consumare fugaci amori. Non certo il quartiere della disperazione e della violenza, infestato di immigrati dell’Est Europa, senza documenti o con documenti falsi, e di quei criminali, polacchi o cechi, senza speranza e senza pietà, che Simenon descrive quando si riferisce al vecchio Ghetto sotto la Butte Montmartre.

Simenon non descrive rue Delambre, nei romanzi che ho citato, si limita a brevi flash che bastano da soli a dare il senso e l’atmosfera di un luogo. Era la sua maestria quella di saper evocare più che descrivere. E non importa se i tempi cambiano e con loro anche le cose e le vie.

Un determinato luogo assurge a simbolo di una determinata situazione ambientale e sociale. Anche in questo si cela il segreto della longevità del successo dello scrittore e dei suoi libri.

 

Una testa in gioco è stato scritto nel 1931, Maigret in Corte d’Assise nel 1960. Cecile è morta e I sotterranei del Majestic entrambi nel 1942, in piena occupazione tedesca e in piena seconda guerra mondiale. Rue Delambre non cambia. Non servirebbe che cambiasse. Ci sarebbe e ci sarà sempre un’altra strada, a Parigi, con quelle caratteristiche di vivacità e umanità. Non serve a nessuno specificarne il nome. Tanto vale rimanga rue Delambre. E questo vale per tutte le ambientazioni parigine utilizzate da Simenon.

Rue Delambre nel 1932

Rue Delambre nel 1932

Se si considera l’insieme della sua vita e della sua carriera, Simenon, a Parigi visse solo una manciata di anni. Eppure leggendolo si ha l’impressione che l’uomo, o almeno l’artista, non potesse vivere ed esistere senza Parigi. Niente di meno vero, a giudicare dall’autentico nomadismo che ha contraddistinto la sua vita. Eppure, soprattutto nei Maigret, questa necessità di Parigi la si percepisce quasi ossessivamente. Poco importa se è quasi sempre la riproposizione della Parigi del 1930 che già nel 1960 praticamente era quasi scomparsa.

Maigret e Simenon ci propongono un ritratto evocato della città che li ha visti nascere, come personaggio e come artista, e lo esaltano a simbolo evocativo di un mondo che se ha sicuramente un luogo, Parigi stessa, non ha un tempo determinato. Rimane immutabile per sempre. Per questo schiere di turisti amanti delle letture di Simenon arrivano, ancora oggi, a Parigi e si stupiscono di non trovare certi luoghi che li hanno incantati leggendo. È perché non guardano bene. con gli occhi del cuore!

Un posto in questa Parigi ideale ce l’ha sicuramente rue Delambre.

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Parigi. Ediz. illustrata


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Parigi Rue Delambreultima modifica: 2024-01-31T22:07:37+01:00da albatros-331
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