Maigret un maschilista simpatico

Maigret un maschilista simpatico.

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Maigret è un maschilista? A qualcuno piace pensarlo.

 

Maigret un maschilista simpatico.

Maigret un maschilista simpatico? Il commissario Maigret può essere definito un maschilista? Il suo atteggiamento verso le donne, in generale, e verso la Signora Maigret, in particolare, può far pensare al lettore che un tale peccato originale, rappresenti una delle caratteristiche di Maigret. Forse il personaggio creato dalla penna di Georges Simenon si considera superiore ad esse in quanto uomo?

La “querelle” non è di oggi, ma gira da un po’ ed ogni tanto ritorna alla ribalta: vuoi per scherzo, vuoi con serietà.

Personalmente sono assolutamente convinto del contrario, ma non mi stupisce che periodicamente alcuni risollevino la questione.
Presumo siano, più o meno, gli stessi personaggi che, con la medesima regolarità, sollevano dubbi sulle qualità della Signora Maigret. A lei accuse di mediocrità e sudditanza, a lui, appunto, di maschilismo.

Senza minimamente illudersi di chiudere definitivamente la discussione, che è molto meglio la critica dell’indifferenza, voglio entrare anch’io nel numero di coloro che hanno affrontato e affronteranno lo spinoso problema.

Credo sia giusto definire, prima di tutto, cosa si intende, o si dovrebbe intendere, con la parola maschilismo.

Qui ci aiuta senz’altro la monumentale opera del Sapere e della lingua italiana, rappresentata dall’Enciclopedia Treccani.

Alla voce “maschilismo” essa recita testualmente:

maschilismo s. m. [der. di maschile]. – Termine, coniato sul modello di femminismo, usato per indicare polemicamente l’adesione a quei comportamenti e atteggiamenti (personali, sociali, culturali) con cui i maschi in genere, o alcuni di essi, esprimerebbero la convinzione di una propria superiorità nei confronti delle donne sul piano intellettuale, psicologico, biologico, ecc. e intenderebbero così giustificare la posizione di privilegio da loro occupata nella società e nella storia.

Credo che già questo basti a porre una pietra tombale enorme su ogni accusa di maschilismo verso il commissario Maigret.

Sfido chiunque a trovare, nelle pagine dei romanzi dedicati alle sue inchieste, un qualsivoglia momento in cui il Commissario Maigret esprima un sentimento di superiorità, nei riguardi non solo della moglie, ma in generale di tutti gli altri esseri umani. Uomini o donne che siano.

Semmai accade l’esatto contrario! Maigret ad un dato momento della sua inchiesta, spesso, percepisce se stesso come inadeguato al proprio compito.

Restiamo, però, nell’ambito dei suoi atteggiamenti verso le donne.

Di lui e della Signora Maigret abbiamo già detto in più occasioni e, qui, ci basta ricordare che nelle intenzioni di Simenon, il Commissario e la consorte realizzano un universo completo ed omogeneo. Perfettamente equilibrato. Senza tensioni, malintesi o incomprensioni.

Un universo così forte e coeso, capace di assorbire tutto dentro se stesso (anche la morte prematura di un figlio), proprio in virtù di questo perfetto amalgama.

Quindi se la signora Maigret è tutta dedita a fornelli e lavori domestici è perché il marito è autenticamente tutto casa e lavoro!

Quando la giornata di lavoro è finita l’unica ambizione del commissario è quella di ritrovare la sua casa, sua moglie, la poltrona dove leggere e fumando la pipa.

Un cinema dove recarsi sottobraccio a lei, quasi non importa a vedere cosa. Più raramente un ristorantino, quasi mai raffinato o alla moda, due volte al mese una cena in casa con gli amici Pardon. Anche loro archetipo dell’amicizia perfetta. Discreta, corretta, mai invadente, ma sicura, quando serve, e solida ( vedi il caso Nahour oppure Gli scrupoli di Maigret).

Diversamente da così, lui non potrebbe affrontare il crimine che quotidianamente incontra nel suo lavoro. Soprattutto non potrebbe entrare ed uscire dalle vite altrui, senza danno alcuno, se la sua vita non fosse assolutamente perfetta.

Le malelingue potrebbero, a questo punto, chiedersi:

“Quindi, per un uomo, una vita coniugale perfetta vuole una donna remissiva, accondiscendente e tutta dedita alla di lui persona?”

No! Rispondo io. Una vita coniugale perfetta vuole un uomo ed una donna perfettamente realizzati dalla propria esistenza e dal fatto di condividerla.

Maigret non cucina pranzetti e non pulisce la casa perché offenderebbe sua moglie!

Non sarebbe un aiuto, ma un mettere in discussione il ruolo di lei.

Maigret non è un marito padrone. Ama la moglie e non le impone di essere diversa da quello che lei è intimamente e convintamente.

La donna potrebbe permettersi una domestica almeno per le pulizie di casa, ma è lei a non volerlo. Perché è convinta che nessuno sia in grado di tenere quella casa meglio di quanto faccia lei stessa.

Non è il marito maschilista che la vuole ad ogni costo relegata nel piccolo mondo domestico.

Quando, ne “L’amica della signora Maigret“, il commissario rientra per pranzo e trova la pentola con l’arrosto che brucia sul fornello, semplicemente, apre le finestre per far uscire il fumo. Poi si siede a tavola e mangia pane e formaggio.

Lei, M.me Maigret, bloccata ai giardinetti di place d’Anvers con un bimbo di due anni che la madre le ha affidato prima di scomparire, è completamente affranta dalla situazione:

“- Mi scusi, sa che ore sono?-

– Mezziogiorno e mezzo-

La gallina era ormai carbonizzata! Maigret stava per rientrare e, per la prima volta in tanti anni di matrimonio, non l’avrebbe trovata a casa.”

Ma quando lei entra in casa tutta trafelata, la prima frase che dice al marito non è per scusarsi, giustificarsi o rabbonirlo:

” Prima di tutto ti prego di non ridere.”

Nessuna paura, nessuna sottomissione. Quella di lei non è una giustificazione, ma il semplice racconto di una strana disavventura.

Allora Maigret è maschilista o no?

Allo stesso modo, quando M.me Maigret si improvvisa detective, lui rimane sorpreso sorpreso e la prende un po’ in giro, ma non dubita nemmeno per un istante che lei sia riuscita a scoprire qualcosa e neppure la riprende invitandola ad occuparsi delle sue faccende.

Il commissario mangia la sua cena fredda, stupito solo dall’interesse che la moglie pone nella vicenda, poi si getta, con la massima fiducia, sulla pista che lei gli ha fornito.

Nessun senso di superiorità quindi: né psicologico, né intellettuale, né biologico!

E questo per non parlare del romanzo “Il pazzo di Bergerac“, dove è lui stesso, per cause di forza maggiore, a chiedere alla moglie di indagare in sua vece.

Quanto detto fin qui vale per il rapporto del commissario con la signora Maigret, ma se andiamo ad esaminare quello con le altre donne, e sono tante, che Maigret incontra nel corso delle sue inchieste, le cose non cambiano minimamente.

Maigret prova simpatia per alcune, antipatia per altre, perché non è vero che il commissario non giudica, semplicemente non si lascia condizionare dal proprio giudizio (tranne una volta, ma il romanzo si intitola proprio: “Maigret si sbaglia“).

Mai le ritiene inadeguate al loro ruolo in quanto donne. Magari giudica che abbiano fatto un uso sbagliato della propria vita, ma nella stessa misura in cui lo fanno tante volte gli uomini.

In conclusione direi che un’accusa di maschilismo nei confronti del commissario Maigret proprio non regge. Si può dire lo stesso anche per il suo autore?

La cosa probabilmente è più complessa, trattandosi di un uomo in carne e ossa e non di un “personaggio” letterario.

Lascio però ad altri più ferrati di me ogni giudizio in merito. Io al momento non possiedo tutti gli elementi per esprimermi sull’argomento.

Tutti i romanzi con Maigret.


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Maigret un maschilista simpaticoultima modifica: 2017-10-17T12:50:20+02:00da albatros-331
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